Un gruppo di volontari della Valsaviore, dell'Unione dei Comuni omonimi, degli Alpini e della Sezione Vallecamonica, con il contributo scientifico del Museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù, con il supporto della Comunità Montana e del parco dell'Adamello, ha iniziato un percorso di valorizzazione di quella che fu una delle più grandi caserme d'alta quota lungo il fronte della Prima Guerra Mondiale, tra Vallecamonica e valli Giudicarie. La Caserma doveva servire il Passo di Campo, considerato strategico dal comando della 5a Divisione: la sua costruzione fu affidata ad una ditta accreditata presso il Regio Governo, la Odorico di Milano, e fu la sede del 39°Reggimento Fanteria, con una quindicina di alpini ad alcuni artiglieri che provvedevano al trasporto di cannoni di piccolo calibro in quota. A meno di un anno dalla costruzione, il 3 aprile 1916, una valanga travolse la caserma con ben 120 uomini, di cui 86 non ebbero scampo. La Caserma è stata poi ricostruita ed ha funzionato fino alla fine del conflitto mondiale per essere abbandonata senza più alcuna funzione. Nell'anno del centesimo anniversario dell'entrata in guerra dell'Italia alcuni appassionati di montagna e di storia delle montagne camune hanno deciso di ridare voce a questo che fu luogo storico nel servizio ai militari della 51esima e 90esima compagnia del battaglione Edolo e della 3a Compagnia dei Volontari alpini. L'iniziativa non tende a ricostruire quella che fu una grande opera militare, di proporzioni inusitate e molto diverse, ad esempio, rispetto a quanto è stato portato alla luce nella conca del Montozzo. Il Comitato vuole rendere onore, ricordare e riannodare i fili della storia, ripulendo i luoghi, ricreando i sentieri di accesso dalla famosa “traverserea” che da Valle di Saviore sale al lago d'Arno ed al Passo di Campo, far rivivere in alcuni periodi dell'anno questo luogo con iniziative legate alla memoria del primo conflitto mondiale e di quei morti.