Un tempo su quest'area lavoravano centinaia di persone, ora l'area della ex OLS di Pisogne è uno dei tanti fantasmi industriali e siti inquinati che costellano il territorio del Sebino e della Valle Camonica, ovviamente abbandonato. Questa domenica è stato teatro di un Rave Party tra musica ad alto volume, fiumi di birra e vino, qualche tiro di spinello, un modo di interpretare la vita diverso dai canoni a cui siamo abituati, centinaia di giovani con piercing, orecchini, capelli rasta o di colori stravaganti, abiti dismessi e qualche polemica. Quelle dei residenti in zona che per tutta notte hanno sentito – anche a diversi chilometri di distanza - il tam tam della musica tecno uscire dai capannoni abbandonati della vecchia fabbrica. Da dove siano arrivati tutti questi ragazzi, tutti molto giovani, non è dato sapere, quello che li richiama nei luoghi prescelti è un tam tam che conoscono solo loro quello stesso tam tam della famosa ed ormai tramontata festa della Luna di Colere. Erano centinaia. Noi qui siamo arrivati richiamati dalle voci sui social. Pareva fosse in corso una retata. Nulla di tutto questo. Siamo entrati e abbiamo parlato con questi giovani alternativi che erano ormai rimasti in pochi nel pomeriggio di questa domenica. Ovviamente non hanno voluto essere ripresi, nè hanno prestato la loro voce al nostro microfono. Le loro ragioni sono spiegate in un volantino che girava nel capannone occupato. Non amano neppure i media tradizionali e infatti nel loro volantino si legge "seguiterete a chiamarlo Rave, lo descriverete come l'ennesimo raduno illegale all'insegna dello sballo e del degrado perche le vostra armi di distrazione di massa si focalizzeranno sui rifiuti abbandonati mentre l'ecomostra d'amianto campeggia sulla sfondo lasciatori in eredità. E invece nelle loro intenzioni l'area ex OLS si è semplicemente trasformata in un zona temporaneamente autonoma, perché, spiegano, dietro la manifestazione, dietro il Rave "vi è una riappropriazione di uno spazio abbandonato al degrado e una riappropriazione e un'autogestione del proprio tempo libero. Lontana dai soliti modelli. "Vogliamo – dicono questi giovani che però non vogliono comunicare con l'esterno – riappropriarci delle nostra vita e del nostro tempo, vogliamo stare per un momento su un lembo di terra dominato solo dalla libertà...foss'anche per un solo istante. Tra qualche ora, così come sono arrivati, se ne andranno....con grande sollievo di chi questa domenica notte non ha dormito, di chi ha allertato le forze dell'ordine e avrebbe preteso da loro un intervento più incisivo...se ne andranno con i loro cani, le loro roulottes, la loro voglia di libertà e di anticonformismo.