L'ammodernamento e il potenziamento del sistema di collettamento e di depurazione delle acque, il miglioramento della rete viabilistica e il potenziamento delle infrastrutture turistiche. Non solo: interventi a sostegno delle attività produttive in difficoltà come ad esempio la NK di Ceto. Tutto questo potrebbe essere possibile se territori come la Valle Camonica, sfruttati dal punto di vista ambientale, per la produzione dell'energia elettrica, ricevessero in cambio, oltre ai sovraccanoni introitati dai BIM, anche dei canoni aggiuntivi spettanti dalla proroga delle concessioni in mancanza di gara.  In sostanza, in attesa che il Governo definisca i criteri per rinnovare le concessioni già scadute, i territori potrebbero chiedere che sul tavolo delle trattative con i titolari di queste concessioni, ci siano anche forme di compensazione che prevedano, con il coinvolgimento dei Comuni interessati,  la realizzazione di interventi importanti per i territori montani così profondamente sfruttati dal punto di vista idroelettrico. Grazie alla mozione presentata questo martedì in consiglio regionale dal consigliere regionale camuno della Lega Nord Donatella Martinazzoli ed approvata all'unanimità, la giunta regionale si impegna a valutare come possibili priorità, nell’ambito della fase di concertazione con i titolari di concessioni scadute, gli interventi di compensazione come canone aggiuntivo  per il territorio. “Non sarà l'atteggiamento centralista del Governo Renzi, che ha reiteratamente impugnato le disposizioni regionali in materia di grandi derivazioni a uso idroelettrico, a fermare il percorso d’individuazione delle forme di compensazione alternative al pagamento dei canoni aggiuntivi dovuti, utili alla realizzazione di interventi che anche la Valle Camonica aspetta da anni”. Questo il commento del consigliere regionale camuno, che ha sottolineato come, attraverso la riscossione dei canoni aggiuntivi, in Valle Camonica sarebbe ad esempio possibile finanziare i tanto attesi e necessari interventi di ammodernamento del sistema di collettamento e depurazione, migliorare la rete viabilistica, le infrastrutture turistiche e intervenire per tutelare i livelli occupazionali, considerando anche la grave situazione dell’NK di Ceto. "Regione Lombardia - conclude Martinazzoli - ha messo in campo ogni tipo di iniziativa al fine di tutelare gli interessi delle nostre Valli, con ferma determinazione a ottenere il giusto riconoscimento per lo sfruttamento delle preziose risorse idriche delle Alpi lombarde”.