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1317 GHIRARDINI UCCISO DAL CIANURO
Giuseppe Ghirardini, l'operaio 50enne trovato morto domenica 18 ottobre alle Case di Viso di Pezzo di ponte di Legno, è morto per avvelenamento da cianuro. Lo confermano gli inquirenti in seguito alle analisi irripetibili svolte ieri sull'oggetto trovato nello stomaco, un pezzo contenente un'anima di cianuro. Di tratta di un oggetto non naturale e che non si troverebbe sul mercato libero. Gli esami definiti irripetibili sono stati condotti nella giornata di giovedì 12 novembre nella sede del Ris di Parma che hanno riguardato, in particolare, il corpo estraneo trovato nello stomaco di Giuseppe Ghirardini. L'uomo era assente dalla sera di mercoledì 14 ottobre: l'indomani avrebbe dovuto recarsi dai Carabineri da cui era stato convocato come persona a conoscenza dei fatti. Ghirardini, infatti, sarebbe stato uno degli ultimi a vedere ancora in vita Mario Bozzoli, l'imprenditore 50enne contitolare della Bozzoli srl scomparso nel nulla dalle 19.17 di giovedì 8 ottobre all'interno della sua fabbrica di Marcheno, dove sono rimasti i suoi effetti personali e la sua auto. La mattina di giovedì 15 ottobre la cella telefonica di Borno Monte Altissimo aveva agganciato il cellulare di Ghirardini che era stato visto da un amico benzinaio transitare verso l'alta Valle Trompia; avrebbe quindi raggiunto il Maniva, probabilmente Bagolino e quindi il Crocedomini da cui era sceso a Breno e risalito fino al quarto tornante della strada del passo del Tonale da cui aveva imboccato lo sterrato della Tonalina; dopo circa 1 chilometro aveva parcheggiato al sua Suzuki Gran Vitara in un'area pic-nic, l'aveva chiusa ed aveva proseguito a piedi per circa 3 chilometri fino alle case di Viso sopra Pezzo nella valle omonima. Il ritrovamento della sua auto venerdì 16 ottobre in serata aveva fatto scattare una ricerca di grandi proporzioni nella giornata di sabato 17 e domenica 18 alla quale avevano partecipato un centinaio di specialisti; domenica 18 ottobre attorno alle 14.00 il suo corpo era stato trovato senza vita in un boschetto di larici e abeti accanto al torrente Arcanello. L'autospia predisposta dal magistrato aveva messo in evidenza un oggetto rigido delle dimensioni di alcuni centimetri, lungo 4 centimetri e del diametro di 2. Venerdì nel tardo pomeriggio il responso dell'analisi dei RIS di Parma sull'oggetto innaturale per il corpo umano: si tratta di una barretta contenente cianuro. Ora rimane solo da stabilire se l'avvelenamento sia stato un gesto spontaneo o se Ghirardini sia stato spinto a farlo da qualcuno.
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