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910 BOZZOLI, ATTESI GLI INTERROGATORI
Scomparso ma mai uscito da quell'azienda, quindi per forza morto e quindi per forza ucciso da qualcuno che si trovava nella fonderia e fatto sparire nella fonderia. Per questo sono indagate per concorso in omicidio volontario e per distruzione di cadavere, le 4 persone che quella sera si trovavano nell'azienda di Marcheno: due nipoti di Mario Bozzoli, che guarda caso con lui avevano rapporti tesi tanto che l'imprenditore avrebbe confidato alla moglie di avere paura per se stesso e per i propri cari, e due operai. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il movente sarebbe rappresentato dai dissapori nati in ambito lavorativo e famigliare: la fonderia era di Mario Bozzoli e del fratello Adelio ma vi lavoravano anche i figli di quest'ultimo che proprio per via dei malumori avevano deciso di costruire una loro fonderia gemella di quella di Marcheno a Bedizzole. Mario Bozzoli avrebbe sospettato persino di ammanchi di materiale nella prima fonderia a vantaggio della seconda. Secondo le accuse della Procura, forse quella sera dell'8 ottobre, sarebbe nata una lite violenta, ma quello che puÚ essere successo dopo Ë ancora tutto da capire e da provare. Gli inquirenti stanno aspettando risposte dai Ris di Parma e da un laboratorio milanese dove sono in corso accertamenti sullíenorme mole di materiale repertata dallíanatomopatologa Cristina Cattaneo allíinterno della fonderia di Marcheno dopo lo spegnimento dei forni. I due nipoti saranno interrogati dal sostituto procuratore Alberto Rossi dopo le feste mentre gli operai Oscar Maggi e Aboagye Akwasi, interrogati per tre ore, hanno detto di non sapere nulla del delitto. Nel frattempo la fonderia resta sotto sequestro e rischia il fallimento.
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