Ancora giovanissimi invischiati in gravi fatti di cronaca. Dopo le note vicende di prostituzione minorile, in provincia di Brescia altri due minorenni balzano all'onore della cronaca. Per una fatto certo molto meno grave ma che potrebbe avere conseguenze pesanti. Pensavano di fare una bravata, e invece, stavano commettendo un reato. I due, infatti, hanno chiesto un riscatto di 400 euro per restituire al proprietario un telefono cellulare che hanno trovato per caso. Ma non gli è andata bene e così all'appuntamento per restituire il telefono ed incassare il pattuito si sono trovati i carabinieri di Salò che ora hanno segnalato i due giovani alla Procura presso il Tribunale dei minori. Quella, infatti, che loro consideravano una bravata è infatti un grave reato. I fatti risalgono alla scorsa settimana. Un cittadino si rivolge ai carabinieri della Compagnia di Salò. Nei giorni precedenti, infatti, ha perso il telefono. Per verificare se qualcuno lo avesse ritrovato manda un messaggio. Sul telefono, infatti, aveva numeri e dati importanti. Con sua sorpresa, qualcuno risponde. Ma....prima timidamente e poi in modo più esplicito, chi ha trovato il telefono chiede dei soldi per restituirlo: 400 euro. Una cifra che non può essere considerata solo un compenso ma che risulta essere una vera e propria estorsione, un cavallo di ritorno come si chiama in gergo. Dopo aver fissato il luogo, infatti, chi era in possesso del telefono minaccia il proprietario di non fare scherzi, che ha degli amici. L'appuntamento è alla fermata dell'autobus. E' qui che si presentano anche i carabinieri. L'estorsore è un ragazzino con un complice confuso tra la folla che i militari individuano subito. Colti con le mani nel sacco i due confessano di aver organizzato quella che per loro è una bravata che purtroppo potrebbe avere conseguenze gravi.