35 mila euro l'anno per i prossimi 30 anni. E' ciò che il Comune di Breno incasserà dal Consiglio di Valle Sabbia. Dagli anni '60 ad oggi infatti l'ente ha sempre incassato i sovracanoni idroelettrici della centrale Caffaro di Gaver, località che però fa parte del comune di Breno che è sempre rimasto a bocca asciutta facendo parte del BIM della Valsabbia ma non della Comunità Montana della Valsabbia cui tutti i sovracanoni dagli anni '60 ad oggi sono stati girati. L'amministrazione Farisoglio dal suo insediamento nel 2009, ha preteso di ottenere una quota, sull'esempio del Consorzio BIM di Valle Camonica che liquida con appositi capitoli di bilancio i comuni del sebino e i due della Valtrompia ricompresi nel suo bacino. Le richieste erano rimaste inascoltate tanto che l'amministrazione ha anche citato in giudizio il Consiglio della Valsabbia, pretendendo un risarcimento. La questione non si è risolta però in Tribunale, bensì con una stretta di mano. Le due parti hanno raggiunto un accordo che è stato siglato simbolicamente in Crocedomini. La soluzione al contenzioso si è risolta con il cambio di presidenza al vertice degli enti valsabbini e grazie alla mediazione degli avvocati. Alla fine ha prevalso la volontà di dare il buon esempio e di mostrare come amministrazioni ed enti pubblici siano capaci di dialogare per risolvere i problemi, nell'interesse dei territori che rappresentano. Per Breno non si tratta di una vittoria, poiché l'accordo avrebbe dovuto essere siglato tanti anni fa, ma si tratta comunque di una bella consolazione: 35 mila euro annui per i prossimi 30, sono un bel tesoretto da reinvestire in progetti di sviluppo, in particolar modo dell'area del Gaver, un po' trascurata negli ultimi tempi.