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980 PROFUGHI, 12 SINDACI IN RIVOLTA
Attenderanno le elezioni, poi andranno a Roma per cercare di incontrare il Ministro Alfano. Hanno annunciato il loro arrivo con una lettera in cui hanno anticipato le loro richieste. 12 sindaci della provincia di Bergamo, di colore politico diverso, concordano sulla necessità di cambiare il modo in cui la gestione dei richiedenti asilo politico viene fatta. Perchè così affermano non va bene. La battaglia è quindi trasversale e ha portato 12 primi cittadini a scrivere al Prefetto di Bergamo e al Ministero dell'Interno, una lettera in cui in sostanza chiedono di ripristinare la quota dell'accoglinza di un solo migrante e non di più, ogni mille abitanti perchè in alcuni comuni denunciano i sindaci il rapporto sarebbe anche 50 volte superiore a quello indacato. Si trovano inoltre di fronte ad un nuovo problema, oltre quello di gestire l'accoglienza e la permanenza sul loro comune, dei richiedenti asilo, per anni dopo il loro arrivo. In molti migranti infatti starebbero richiedendo la residenza ai comuni che li ospitano. Una richiesta di massa che secondo i primi cittadini firmatari della lettera - potrebbe comportare rischi di natura finanziaria che possono minare la stabilità degli enti locali e generare rischi di natura sociale, in particolare nei Comuni più piccoli. In sostanza chiedono allo Stato di non scaricare sui sindaci, un problema globale la cui soluzione è a monte oppure di sopperire alle leggi che mancano come ad esempio nel caso di richieste insostenibili per i piccoli comuni e per i servizi sociali, che riguardano la residenza. I 12 sindaci chiedono anche aiuto ai parlamentari locali. Intanto negli ultimi cinque mesi sono sbarcati sulle coste italiane oltre 42.000 immigrati e oltre 14 mila sono in Lombardia.
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