Cividate si prepara a tornare al tempo dei romani con le numerose rievocazioni storiche organizzate per il fine settimana dalla Pro Loco nella festa Panem et Circenses. Il viaggio nella storia non poteva non partire dal Museo Nazionale Archeologico che dal 1981 conserva i reperti di età romana fino ad allora trovati in Valle Camonica. Un'edificio donato dal Bim allo Stato, quando gli amministratori del tempo intuirono la presenza di un'intera Valle Camonica romana sotto i loro paesi, che infatti presto verrà alla luce. Le terme, il teatro, l'anfiteatro, il foro, il santuario di Minerva. Cividate e i paesi limitrofi trasudano storia e attirano gli archeologi il cui lavoro è monitorato dalla Soprintenza dei Beni Archeologici della Lombardia e dalla direzione del Museo. Sono passati 35 anni e il Museo questo sabato ha riunito amministratori e appassionati per riperoccorrere le scoperte e la storia e per analizzare il presente e progettare il futuro di una realtà la cui importanza cresce con il passare del tempo. Fare conoscere la Valle Camonica romana, è la missione che il Museo ha svolto con entusiasmo proponendo progetti in grado di coinvolgere in primo luogo il territorio. Gli ingressi al Museo sono ancora ridotti rispetto alle potenzialità e questo si deve anche alla posizione del Museo, in una zona trafficata e lontana dai principali siti archeologici. Ma per questo c'è una soluzione: l'amministrazione comunale con la Soprintenza, stanno percorrendo la strada verso il trasferimento del Museo Archeologico Nazionale, in centro al paese, nella sede dell'Incubatore di Imprese. Nutre molte speranze nel trasferimento del Museo, il Polo Museale della Lombardia che gestisce la struttura del 2015 e che ha grandi progetti per il futuro. Spostare il Museo, è una priorità per il sindaco di Cividate Camuno Cirillo Ballardini che lavora da tempo ad una soluzione ottimale che dia il giusto valore a tanti sforzi e a tanto lavoro. La strada è tracciata e l'obiettivo sembra sempre più vicino.