La Cisl accusa l'ASST della Valle Camonica, di mancanza di programmazione e porta come esempio, la chiusura di 13 posti letto nel reparto di riabilitazione dell'ospedale di Edolo. Inoltre-scrive il sindacato, ancora non è stato approvato il POAS, Piano di Organizzazione strategico. La domanda provocatoria della Cisl è “l'ASST di Valle Camonica, sta perdendo la direzione?”, alludendo ai timori di una perdita di autonomia della Valle Camonica in ambito sanitario conseguente alla nascita dell'ATS della montagna che avrebbe – rincalza la Cisl- mani e piedi in Valtellina. La replica del direttore generale dell'ASST di Valle Camonica non è tardata ad arrivare. Il POAS è in fase avanzata di elaborazione, presto verrà approvato, illustrato alla Regione e presentato ai sindacati il 21 ottobre. Tra le azioni programmatiche e strategiche contenute nel Piano, anche la vicenda relativa ai 13 posti letto che- chiarisce Raffaello Stradoni -non sono mai stati chiusi perchè non sono mai stati nemmeno attivati. La precedente ASL aveva deliberato di destinare 13 posti dalla chiurugia che non venivano usati, alla riabilitazione, ma la modalità di riconversione è ancora allo studio. Il presidio di Edolo – rassicura l'ASST- resta un'ospedale di montagna. Difendendosi inoltre ad un'altro affondo della Cisl, quello in cui il sindacato chiede l'intervento ad amministratori locali, politici, e associazioni davanti a nove mesi di silenzio dell'ASST, l'Azienda Socio Sanitaria Territoriale afferma di aver impiegato i primi mesi del suo mandato a garantiere la qualità e la continuità dei servizi sanitari, lavorando allo stesso tempo alla programmazione e all'attuazione del passaggio dalla cura del paziente, al prendersi cura. Un obiettivo che richiede la messa in rete dei servizi di un territorio e la messa in rete delle eccellenze di più territori. Da qui, l'accorpamento con la provincia di Sondrio, il medio e alto Lario, nell'ATS della montagna per una sanità di montagna.