Si tratta della prima fusione a cinque in Regione Lombardia, ammesso che l' esito delle urne decreti questa volontà. Saranno 7.026 gli aventi diritto al voto (compresi gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero), che al referendum regionale consultivo di domenica potranno esprimere la propria posizione decidendo così il futuro dei cinque Comuni di Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo. In caso di vittoria del SI si raggrupperanno 8.408 abitanti, il doppio nell’alta stagione, su un’area complessiva di 67,62 chilometri quadrati e una densità demografica di 135 abitanti per chilometro quadrato. Oltre al nuovo nome, il Comune avrà anche nuovo stemma, gonfalone e statuto. Gli attuali Comuni non diventeranno frazioni ma «località» e i nomi delle vie cambieranno solo in caso di omonimie. Con questo risultato si concretizzerebbe la terza fusione, mentre continua ad essere in fase di stallo quella attesa in media Valle Seriana, vale a dire la fusione dei comuni di Cene, Gazzaniga, Fiorano al Serio, Vertova e Colzate, mentre Selvino ha espresso la proposta ad Aviatico che finora ha declinato. Ma tornando ai piedi della Presolana, nel caso in cui vinca il sì verrà creato un solo Comune, passando da 5 sindaci, 52 consiglieri e 13 responsabili di servizio a un sindaco, 12 consiglieri e 5 responsabili di servizio, mentre i dipendenti comunali complessivi, considerati anche quelli dell’Unione, resteranno 36, ai quali bisognerà sottrarre il numero di dipendenti che rientreranno a Castione della Presolana, uscita dall’Unione. Anche scuole, asili e biblioteche saranno mantenuti. Secondo il progetto presentato dai cinque sindaci che costituiscono il Comitato del Sì, il nuovo Consiglio amministrativo avrà sede a Rovetta, mentre in ogni municipio si manterranno «sportelli polifunzionali al cittadino» e le funzioni saranno suddivise tra le sedi dei cinque Comuni. Il Comitato del No dei gruppi consiliari di minoranza di Cerete e Rovetta ha condotto in questi mesi una campagna contro la fusione, esplicitando 20 ragioni per votare no. Ora non resta che attendere il parere dei cittadini chiamati al proprio seggio elettorale domenica 20 novembre dalle 8 alle 21.