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826 PIARIO: PRONTI PER LA MANIFESTAZIONE
Bando alle divisioni politiche: «Uniamoci per creare una forza unica a difesa del nostro territorio». Lappello è quello di Pietro Visini, sindaco di Piario, che chiama a raccolta «tutta la popolazione della Valle Seriana per far sentire quanto più possibile la nostra voce contro un provvedimento insensato ed illogico che penalizza fortemente un territorio già difficile come il nostro». Linvito è quindi a partecipare alla manifestazione di sabato 17 dicembre alle 10 a partire dal parcheggio utenti dellospedale, per ribadire che «la chiusura del punto nascita di Piario, la cui qualità è riconosciuta anche al di fuori del nostro territorio afferma Visini , rappresenta il chiaro emblema di come i politici e i funzionari delle istituzioni centrali prendano decisioni dal caldo di un ufficio senza avere la minima coscienza dei problemi che causano a migliaia di persone che già devono affrontare le complicazioni legate alla vita in ambiente montano. Per questo vogliamo dire un sonoro no che arrivi fino a Roma». «Non vorremmo che aggiunge il sindaco di Villa dOgna Angela Bellini con il rimpallo delle competenze ci sia propinata dallalto la chiusura. Saremo vigili». «Non credo che riusciranno a chiuderci il punto nascita. Se però così fosse, allora lo faccio: apro la maternità a Vilminore». Guido Giudici, è stato l'unico camice bianco presente al presidio di martedì. Uomo che non lesina le provocazioni, quando cè da combattere. La battaglia contro la paventata chiusura del punto nascita, lui è pronto a combatterla. Il problema fondamentale spiega Giudici è che va riconosciuto il valore degli ospedali di montagna: se li si svuota, seguendo la mentalità falsamente pratica di centralizzare tutto, un piano partito in alta valle con la chiusura del Tribunale di Clusone, andiamo verso la nostra desertificazione. Uno svuotamento che secondo il medico ex amministratore, di riflesso incide negativamente anche su chi riceve i pazienti tolti al «piccolo»: «Il grande, la struttura delle eccellenze, da specializzata rischia così di diventare routinaria, mentre lospedale di periferia si desertifica. Allora butta lì la provocazione «ma non troppo: se ci chiudono il punto nascita, lo riapro a Vilminore», nellex ospedale ora distretto socio-sanitario.
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