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873 CASO PIARIO SUI BANCHI IN REGIONE
Angelo Capelli, vicepresidente della Terza commissione Sanità e politiche sociali e capogruppo di «Lombardia Popolare», sintetizza il senso dellordine del giorno al Bilancio di previsione 2017-2019, che ha presentato ieri e che il Consiglio regionale ha approvato. «Impegnare Roberto Maroni e la Giunta per i punti nascita di Piario, Angera, Broni Stradella, Gravedona o Chiavenna e Casalmaggiore, a stanziare risorse specifiche per il personale e ad ammodernare le strutture, anche in deroga al parere del Comitato nazionale percorso nascite (Cpnn), per assicurarne lapertura e linnalzamento dei livelli di sicurezza per le donne e i neonati. Capelli ribadisce: i livelli del Sistema sanitario lombardo sono in grado di assicurare qualità e sicurezza anche per i presidi che hanno un numero di parti inferiore a 500 lanno e in condizioni orografiche difficili. Il caso Piario, ma anche di altri punti nascita che non raggiungono la soglia «di sicurezza» stabilita per tenerli aperti, è approdato ieri dunque anche sui banchi del Consiglio di Palazzo Lombardia. «La documentazione inviata da Regione Lombardia, come abbiamo constatato non aveva prodotto lobiettivo sperato. Ma ora grazie alla disponibilità del ministro Beatrice Lorenzin, il Consiglio impegna il presidente e la Giunta a fornire loro quelle informazioni che consentano di rivalutare il parere negativo e a predisporre unadeguata campagna dinformazione per fare comprendere ai nostri concittadini come la soglia dei 500 parti lanno sia definita, esclusivamente, per garantire livelli di sicurezza che non mettano a repentaglio la vita delle partorienti e dei piccoli». «Per erogare i finanziamenti conclude Capelli abbiamo impegnato infine Maroni e la Giunta a superare anche i lacci fissati nella delibera regionale delle Regole 2017, che aveva scelto di vincolare lazione lombarda a quanto previsto dallaccordo Stato/Regioni del 2010, e a quanto verrà definito dal ministero per quanto attiene la richiesta di deroga sui punti nascita con meno di 500 parti lanno, mantenendo invece la completa autonomia (allinterno delle Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per lesercizio 2017) che spetta alla Regione».
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