A partire da questo martedi 3 gennaio, nella quasi totalità dei comuni seriani è possibile aderire alla raccolta firme per impedire la chiusura del reparto maternità dell’ospedale di Piario. Sia pur con i noti spiragli positivi, successivi alla protesta dello scorso fine anno, le amministrazioni Seriane fanno squadra, coinvolgendo in modo massiccio la popolazione. Nei giorni in cui da Roma il ministro della Salute Beatrice Lorenzin comunicava che la commissione tecnica aveva rigettato la richiesta di proroga alla chiusura, per Piario come per altri quattro punti nascita lombardi sotto i 500 parti all’anno. Ma nel giorno della manifestazione, il 17 dicembre scorso, con i sindaci al completo, era stato annunciato che la raccolta firme sarebbe stata portata dentro le Anagrafi dei municipi, dove l’autentica è incontestabile. «Finché non abbiamo conferme che il punto nascita è salvo, conferme scritte – commenta il presidente della Comunità montana che ha diramato il testo della raccolta firme in tutti e 38 i Comuni –, noi andiamo avanti». Chi vorrà aderire alla petizione, dirà di essere d’accordo con queste parole: «Con questa petizione intendiamo unire le forze di tutti i territori interessati al fine di sensibilizzare la Regione Lombardia ed il ministero della Salute– si legge nel testo – affinché concedano la deroga alla chiusura del punto nascite ed al rafforzamento del presidio nelle sue funzioni vitali, considerando i pesanti problemi di viabilità dovuti alle difficili condizioni orografiche del territorio. Non è possibile pensare di tutelare la salute delle mamme e dei neonati rischiando seriamente di aumentare il numero di parti in automobile!» prosegue il testo della petizione che si chiude con questo appello: «Salviamo il punto nascite, salviamo l’ospedale Locatelli»