Le parole non servono a commentare queste immagini. La speranza che si riaccende e il sorriso che nonostante la stanchezza e la tensione, compare sul volto dei soccorritori. In uno scenario così difficile e pericoloso, la formazione del soccorso alpino, abituato ad intervenire in ambiente innevato e in caso di valanghe, è fondamentale. Tra le squadre partite da tutta Italia, alla volta dell'Hotel Rigopiano e di altre zone del centro Italia, ci sono anche le delegazioni del soccorso alpino bresciano, bergamasco e quella valtellinese. Composte da cinque tecnici esperti, le squadre insieme a quelle numerose dei vigili del fuoco e della protezione civile, insieme a moltissimi elicotteri, stanno creando varchi fra la neve con l'obiettivo di salvare vite da sotto le macerie dell'albergo crollato o da dentro le case isolate dove anziani e bambini non hanno riscaldamento, viveri, farmaci. Con jeep e quad cingolati o a piedi o con gli, la loro formazione gli permette di andare avanti anche di notte. Tra la serata di ieri e questa mattina diversi gruppi di volontariato della Protezione Civile della Provincia di Brescia sono partiti per raggiungere le località del centro Italia colpite dal terremoto e dal maltempo. Tra le organizzazioni partite anche quella della Franciacorta, Cortefranca e di Ceto, arrivati nel comune di Visso, dove erano stati presi contatti preliminari col Sindaco, attraverso il coordinamento regionale. Sono circa 80, in totale, i volontari bresciani in campo accanto a moltissimi vigili del fuoco che grazie alle loro attrezzature speciali per la fresatura della neve, si coordinano con le autorità locali per scavare, creare varchi nella neve, soccorrere gli isolati. All'Aquila, ne abbiamo parlato ieri e ci torneremo nelle prossime edizioni, sono è al lavoro l'Unità di Soccorso tecnico, la cui base nazionale è in Vallecamonica, coordinati dal Presidente Raffaello Colombo.