Omicidio in comunità. Un drammatico fatto di sangue ha sconvolto questo martedì Cascina Clarabella ad Iseo, cooperativa sociale di inserimento per persone con problemi psichici e fisici. Una giovane operatrice di 25 anni, Nadia Pulvirenti è stata uccisa da un ospite, di origini marocchine che stava seguendo un percorso di autonomia. Lo scenario è questo: lui, 54enne con problemi psichiatrici, in comunità da oltre dieci anni, stava ora facendo, come detto, un percorso di residenzialità assistita e lavorava per la cooperativa, si occupava del verde pubblico; lei, 25 anni, in comunità lavorava da un paio di anni, come assistente a chi sta facendo il percorso di autonomia, lui era una delle persone che lei seguiva. Capire cosa sia successo questo martedì mattina nella stanza dove lui abitava, toccherà agli inquirenti, magistrato e forze dell'ordine che per tutta la giornata di questo martedì hanno lavorato in cascina, raccolto testimonianze, raccolto reperti. Purtroppo la drammatica realtà è che una giovane donna, brava, seria, che amava il lavoro che faceva, è morta e che un uomo, una vita difficile, un percorso di riscatto in salita, ora dovrà rispondere di omicidio. Lo hanno visto al bar della comunità stamattina, sembrava tranquillo, impossibile quindi sapere che cosa sia accaduto dopo pochi minuti nella sua stanza. Vi stanno lavorando gli inquirenti. Sarà necessaria l'autopsia per capire cosa abbia ucciso la giovane, intanto l'uomo è stato interrogato. Lo hanno fermato, poco dopo i fatti i carabinieri di Iseo, con la collaborazione della Polizia Locale del paese. Troppo presto per conoscere la dinamica esatta dei fatti, resta lo sgomento di chi in questa cooperativa lavora di chi ogni giorno combatte contro malattie subdole e spesso non capite e che, proprio quando, crede di aver raggiunto dei risultati, si vede crollare le poche certezze che aveva sotto un cumulo di macerie umane come quelle che provocano fatti come questi.