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1207 FATTURE FALSE PER 13 MILIONI DI EURO
Insospettiti dal fatto che la società non presentava la dichiarazione dei redditi, i finanzieri della tenenza di Pisogne hanno cominciato ad indagare per ricostruire il reale fatturato di un'azienda che all'apparenza vendeva pubblicità e che aveva sede legale sul Sebino. La guardia di finanza ha così appurato che non esisteva nessun servizio per le moltissime fatture che la società rivelatasi quindi cartiera, emetteva ad aziende della provincia di Brescia, Bergamo e Milano, che a loro volta, in questo modo, denunciando costi mai sostenuti, evadevano il fisco, Iva e Irap. Le fatture emesse per operazioni inesistenti, ammontantano a ben 13 milioni di euro. Denunciato quindi per emissione di fatture false ed occultamento e/o distruzione delle scritture contabili, il legale rappresentante, o meglio il prestanome, che era riuscito a gonfiare fittiziamente i costi per poter dichiarare falsamente un utile imponibile di molto inferiore rispetto al reale. Indagini complesse per via della totale assenza di documentazione, nessuna dichiarazione, nessun archivio o materiale contabile, Come al solito, le fiamme gialle al comando del Luogotenente Bruno Gerbini, hanno svolto indagini accurate sui movimenti bancari e sul territorio, raccogliendo informazioni. Indagini durate quasi un anno, cominciate nel febbraio del 2016, che permetteranno di rimediare al danno procurato alle Casse dello Stato e di ristabilire la legalità nei confronti delle aziende concorrenti che operano onestamente sul territorio bresciano.
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