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CADEI CAPACE DI INTENDERE E VOLERE

Nella mattina del 16 novembre 2015 il corpo senza vita di Simona Simonini, disoccupata di 42 anni, veniva trovato dai carabinieri di Iseo steso sul pavimento della camera da letto in una pozza di sangue nell’abitazione di Zurane a Provaglio d’Iseo. Sul corpo nessun segno di ferite da coltello o da arma da fuoco, ma solo ecchimosi sul volto. E poi altre macchie di sangue sulle scale e nel pianerottolo, segni inequivocabili di un’aggressione. Dopo poche ore di indagini, gli investigatori non avevano dubbi: Simona era morta ammazzata, probabilmente massacrata a calci e pugni dal convivente, Elio Cadei, artigiano 46enne disoccupato originario di Monticelli Brusati. Fermato e interrogato in caserma a Iseo, l'uomo, difeso dall’avvocato Gianfranco Abate, aveva ammesso che insieme a Simona aveva assunto psicofarmaci e alcolici e che al mattino aveva trovato il corpo esanime e freddo di Simona. L'avvocato difensore di Cadei, aveva chiesto una consulenza psichiatrica cercando di dimostrare che Cadei era incapace di intendere e di volere che il Giudice per le udienze preliminari aveva concesso. Ora la perizia è stata depositata, come previsto, prima del 2 febbraio al tribunale di Brescia. I risultati della perizia indicano chiaramente che Elio Cadei, compagno della vittima e accusato di averla ridotta in fin di vita, era ed è tutt'ora capace di intendere e di volere. Elio Cadei, 46enne, è sottoposto a rito abbreviato con la pesante accusa di aver massacrato di botte Simona: secondo l'accusa, sottolineato anche dalla presenza di numerose bottiglie di alcol vuote intorno al letto, i due avrebbero trascorso la notte tra bevute e droga. E lo avevano già fatto in passato. Poi l'uomo si sarebbe scagliato contro la 42enne a calci e pugni. Nelle ore successive aveva detto ai militari che la donna avrebbe mostrato un atteggiamento aggressivo. Poi per lui la situazione indiziaria è precipitata e ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato a condizione di sottoporsi a una perizia psichiatrica. Ora sono arrivati i risultati: Elio Cadei quella sera era “presente” quando ha colpito Simona Simonini. La nuova udienza del processo si terrà il 22 febbraio e l'esito della perizia potrebbe portare il giudice a infliggere una condanna pesante per l'uomo.
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