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991 NON DIMENTICARE LE FOIBE
Nelle foibe carsiche, voragini dell'Istria, fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani. La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'Istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Il 10 febbraio del 2005 il Parlamento italiano ha dedicato la giornata del ricordo ai morti nelle foibe, dando inizio ad un difficile e non sempre condiviso cammino di elaborazione di una delle pagine più angoscianti della nostra storia. Questo sabato la comunità di Pisogne ha voluto onorare la giornata del ricordo, con i ragazzi della scuola, le associazioni combattentistiche e d'arma, l'associazione degli esuli dalmato-istriani ed il gruppo alpini di Fiume
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