La villetta di piazzetta Madonna delle Nevi a Seriate, dove il 26 agosto scorso è stata uccisa Gianna Del Gaudio, è stata restituita al legittimo proprietario, Antonio Tizzani, 68 anni, capostazione in pensione, marito della vittima e unico indagato nell’inchiesta per omicidio volontario. Il sostituto procuratore Laura Cocucci di propria iniziativa, ha firmato l’ordine di dissequestro, a quasi sei mesi dal sequestro, i carabinieri del reparto operativo di Bergamo si sono presentati all’abitazione per togliere i sigilli. “Mio padre è sempre stato tranquillo a proposito dell’indagine e come noi è fiducioso nell’operato della magistratura – afferma Paolo Tizzani che alternandosi col fratello Mario ha ospitato il padre Antonio durante il sequestro della casa. Ora è felice di poter rientrare nella sua abitazione”. Teoricamente l’ex ferroviere avrebbe potuto farlo nelle scorse ore, ma il lavoro svolto dagli inquirenti ha lasciato il segno. . Giovanna Agnelli, avvocato difesnore di Tizzani a fine gennaio aveva presentato al pm una istanza di dissequestro. Ma il magistrato inquirente non l’aveva accolta, perché gli accertamenti in quel momento non erano ancora terminati. Infatti, ai primi di febbraio, i carabinieri si erano ripresentati nella villetta con un consulente informatico per monitorare i campi del segnale wi-fi e capire se qualche telefono intruso avesse agganciato il sistema di casa Tizzani la sera dell’omicidio. Il legale in questi giorni era pronto a depositare una seconda istanza, ma lunedì è stato preceduto dall’iniziativa del pm. “L’aver dissequestrato la casa significa che gli inquirenti hanno compiuto tutti gli accertamenti che andavano fatti – dichiara il procuratore Walter Mapelli –. Ciò non significa che siamo in grado di trarre conclusioni. Ora restiamo inattesa dei risultati degli accertamenti scientifici del Ris”. La relazione del Ris potrebbe arrivare entro la prossima settimana. Si tratta dei risultati degli accertamenti compiuti all’interno della villetta e sul cutter trovato a 400 metri dal luogo del delitto. La lama, ha già risposto il medico legale, è «astrattamente compatibile» con il taglio alla gola della vittima. Resta da capire se la traccia genetica repertata sul taglierino è attribuibile a Tizzani.