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1327 SARA CAPOFERRI, LA TRACCIA DEL CELLULARE
Prima un testimone vede Sara Capoferri a Berlingo mercoledì, il giorno dopo la scomparsa, poi il cellulare della 37enne di San Pancrazio di Palazzolo, aggancia una cella telefonica giovedì mattina, a Gussago, alle porte di Brescia. Una sequenza temporale che giorno dopo giorno, si allunga, per condurre chi indaga fino alla donna, perchè la speranza è che sia viva e che non voglia farsi trovare. Per risolvere il giallo, mancano ancora molti pezzi del puzzle. I tasselli infatti sono ancora senza un ordine: Sara che martedì 21 febbraio, dopo una serata fra amici passata tra i locali di Sebino e della Franciacorta, dice ai famigliari di stare per tornare a casa e invece sparisce. Le telecamere posizionate lungo le strade che la donna avrebbe dovuto percorrere, che non riprendono la sua macchina. La donna che viene vista allontanarsi il mattino seguente, in stato di agitazione, dal punto in cui ha lasciato la sua Nissan con una ruota buca, a Berlingo. I cani molecolari che però non fiutano nessuna traccia della scomparsa lì attorno. La macchina abbandonata, che prende fuoco due giorni dopo, ovvero giovedì 23. E infine, il cellulare che viene agganciato giovedì mattina a Gusssago, tra via IV Novembre e via Casaglio. Qui dunque, dove si trova tra l'altro un locale aperto fino a tarda ora, sono riprese le ricerche dei cani molecolari. Chi ha acceso il cellulare? Quando Sara è passata di lì, si tratta di una traccia risalente al girovagare notturno di martedì notte o una traccia nuova, seguente? La speranza è che la traccia riconduca alla donna visto che l'ipotesi principale resta quella di un allontamento volontario e che Sara già in passato si era allontanata da casa. La sua ricerca resta comunque una corsa contro il tempo perchè nei due allontamenti precedenti tentò di togliersi la vita. Impossibile escludere però altre ipotesi, la preoccupazione è che qualcuno possa averle fatto del male. Gli investigatori lavorano a capofitto sui tabulati telefonici dellutenza per cercare di ricostruire contatti, posizioni, chiamate. Anche negli specchi d'acqua della zona sono proseguite le ricerche, con i sommozzatori dei Vigili del Fuoco che dopo le battute nel laghetto dei Cigni, si sono immersi in uno specchio dacqua attiguo. Dopo l'appello della madre da Monte Isola, anche la sorella lancia un appello su facebook rivolto agli amici che con Sara hanno trascorso la serata fra locali martedì scorso, perchè si facciano vivi e raccontino ogni dettaglio, di quella sera.
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