Quello che mangiamo nei ristoranti, il cibo che compriamo, l'acqua che beviamo, dove ci tuffiamo, le malattie infettive, sul lavoro, i controlli sugli animali, nelle scuole, nelle piscine, negli ambulatori. L'attività di tutela della salute, svolta dall'ATS della montagna, è d'appertutto ed costante. Anche se non si vede. L'ATS ha presentato questo lunedì mattina il report di tutto il lavoro svolto nel 2016, con i risultati che parlano della sicurezza alimentare riscontrata, dalla potabilità delle nostre acque, della balneabilità dei nostri laghi, del numero di malattie professionali, degli incidenti, della mortalità, natalità, cronicità, degli esiti degli screening e tanto altro. Un report che ci dice che i controlli alimentari con 1743 sopralluoghi e 469 campioni nel 2016, hanno dato nella maggior parte dei casi esito favorevole, che l'acqua che beviamo è generalmente di buona qualità, che per la balneabilità c'è ancora molto da fare, che nel 2016 sono state controllate 84 scule e 130 tra piscine e strutture ricettive, che gli infortuni sul lavoro sono in calo, che la mortalità rigurada principalmente malattie cardiovascolari e che rimangono alte le morti evitabili, quelle violente causate da incidenti stradali, che gli screenig oncologici funzionano soprattutto se scendono in campo i medici di base a recuperare il 30% della popolazione a rischio a sottoporsi agli accertamenti. L'ATS è impegnata in prima linea a promuovere corretti stili di vita, per promuovere la salute per cui il 73% delle scuole in rete adottano merende salutari e il 37% degli studenti va a scuola in bici o a piedi. Il piedibus hanno preso piede bene in 20 scuole in Valle Camonica. Molte le iniziative contro le dipendenze, in aiuto alle neo mamme, contro la sedentarietà e per l'alimentazione sana, come gli abulatori specialistici, i consultori, come il pane senze sale o i gruppi di cammino. Molte la campagne di comunicazione, dall'ottobre in rosa, alla giornata di cuore, agli open day vari. Il report parla di dati raccolti in moltissimi settori ancora perchè la sanità è fatta di tante piccole cose, di cui si parla a volte poco ma che rappresentano un lavoro quotidiano a tutela della salute pubblica, svolto oggi in sinergica tra Valle Camonica, Valtellina e medio e alto Lario, tre territori diversi che stanno mettendo in rete tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi, per portare la sanità di montagna nel futuro, verso la presa in carico del paziente cronico. Questa la sfida più grande di 2017: la lotta alle malattie cronicodegenerative che si combattono mettendo tutti, associazioni, enti, scuole, farmacie, medici di base, cittadini, in un'unica grande rete fatta di prevenzione.
