Come previsto, il sindaco di Malonno Stefano Gelmi, indagato per corruzione e turbativa d'asta, ha scelto di dimettersi dalla carica di primo cittadino. Le dimissioni, per consentire alle indagini di fare il loro corso senza interferire nella futura vita amministrativa del comune, erano nell'aria da giorni e infine sono state depositate questo mercoledì mattina in Prefettura. Se non verranno ritirate entro 20 giorni, l'intera squadra di Governo cadrà e il Comune sarà accompagnato da un commissario prefettizio, fino alle prossime elezioni. L'inchiesta relativa ad alcuni appalti per lavori pubblici assegnati dalla Centrale unica di committenza dell’Unione dei Comuni delle Alpi Orobie Bresciane, sarebbe partita dalla denuncia di un imprenditore e vede Gelmi iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre persone, tra cui al momento non camparirebbero altri amministratori dell'Unione anche se sarebbero stati ascoltati in veste di testimoni anche alcuni funzionari. L'indagine condotta dal Procuratore Ambrogio Cassiani, è stata affidata alla Compagnia dei carabinieri di Breno. I militari nei giorni scorsi hanno perquisito anche l’abitazione del sindaco di Malonno mettendo, pare, sotto sequestro un pc e un telefono cellulare. Nessuna dichiarazione viene rilasciaciata dal suo avvocato Gianluigi Bezzi. A rompere il silenzio durato giorni è il vicesindaco di Malonno Laura Rocca, con un comunicato stampa scritto a nome degli assessori e dei Consiglieri del gruppo di maggioranza Civica 3.0, in cui – si legge- “preso atto delle dimissioni del Sindaco per motivi personali, il gruppo di maggioranza esprime piena fiducia sul chiarimento delle notizie divulgate dagli organi di stampa che vedono coinvolto il Sindaco. Il Vice Sindaco, gli Assessori ed i Consiglieri, in quanto totalmente estranei alla vicenda, resteranno operativi e a disposizione dei cittadini di Malonno fino al recesso obbligato dalle proprie cariche.”