In provincia di Brescia, il tasso di occupazione nel 2004 era del 64,7%, nel 2008 raggiunge il massimo al 65,1% per poi crollare durante gli anni della crisi ma ora, quel valore è stato superato per la prima volta a fine 2017 assestandosi sul 66,1% della popolazione tra i 15 e 64 anni. E' quanto emerge dall'elaborazione di Confartigianato Brescia, dei dati Istat disponibili. Il ritorno a livelli occupazionali pre crisi riguarderebbe anche altre province ma Brescia sarebbe fra le dieci migliori in Italia, seconda in Lombardia. I dati fotografano un Paese a due velocità, con il sud Italia ancora a livelli lontani dalla ripresa. A trainare la ripresa al nord, sono le piccole e medie imprese, che riescono a creare posti di lavoro più dellle imprese medio grandi. Nonostante questo – spiega il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – risultano ancora non coperte figure particolarmente richieste dall’artigianato. Tra queste prevalgono 19 figure professionali, profili riferiti in particolare a processi di investimento sostenuti dagli incentivi di Impresa 4.0 e che il mercato del lavoro richiede: si tratta di tecnici programmatori, tecnici esperti in applicazioni, Analisti e progettisti di software, Tecnici meccanici , Elettrotecnici, Ponteggiatori, Altre professioni tecniche della salute , Tecnici della produzione e preparazione alimentare, Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate, Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai , Ingegneri energetici e meccanici , Tecnici elettronici), Operai addetti a macchinari per la filatura e la bobinatura , Saldatori e tagliatori a fiamma , Disegnatori industriali e professioni assimilate , Conciatori di pelli e di pellicce, Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME , Operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali e Tecnici della produzione manifatturiera.