Un trio di giovani arrestati, con un quarto che sarebbe riuscito a fuggire. Sono gli artefici di un furto messo a segno a Rovetta in casa della nonna di uno di loro. E sarebbe stato proprio il nipote dell’anziana, attualmente ricoverata in una struttura, a fare da basista dell’operazione, avvisando anche della presenza della cassaforte a muro, che il gruppo, entrato da una finestra, stava tentando di scardinare, a terra infatti sono stati trovati martelli e cacciavite. A chiamare i carabinieri, un vicino, allarmato dai rumori. Sul posto è subito intervenuta una pattuglia di Sovere. Alcuni militari sono entrati in casa, mentre l’ultimo è rimasto fuori per evitare che i presunti ladri fuggissero. E infatti, appena il 20enne, è uscito di casa, è stato bloccato. All'interno i complici, di 24 anni e 21anni, avrebbero prima tentato di fuggire lanciando uno sgabello contro militari, quindi sono scappati a piedi. I carabinieri hanno però chiamato i rinforzi, accerchiando la zona e stringendo il cerchio intorno ai due fuggiti nei campi. I due sono quindi finiti in manette a Clusone, vicino a casa di uno di loro. C’è il sospetto che insieme ai tre giovani ci fosse una quarta persona, circostanza negata dagli arrestati, ma sostenuta dai carabinieri. Successivamente all’arresto, i carabinieri hanno scoperto che tra i tre arrestati c’era il nipote della proprietaria dell’appartamento. Lo hanno scoperto in una circostanza particolare, perché proprio mentre i tre si trovavano in caserma a Sovere per l’identificazione, si è presentata la zia del presunto basista per presentare denuncia di furto, trovandosi di fronte il nipote tra gli accusati dello stesso. Ieri in tribunale per l’udienza di convalida, si sono giustificati davanti al giudice Ciro Iacomino: «È stata un po’ una bravata, non avevamo pianificato nulla». Al termine dell’udienza il giudice ha convalidato gli arresti senza misure cautelari. Direttissima rinviata al 2 dicembre.