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IL FUTURO DI MONTECAMPIONE

Montecampione è di nuovo in difficoltà: alla terza stagione consecutiva di gestione degli impianti, acquistati all'asta dal tribunale fallimentare dalla Montecampione Ski Area nel 2017, si palesano tutte le difficoltà già emerse fin dalla fine degli anni novanta. La prima e più drammatica è la necessità di un urgente impianto di innevamento di ultima generazione, che sia supportato da una quantità d'acqua sufficiente ad innevare, anche in poche ore di temperature idonee, tutto il comprensorio. La seconda è la necessità di una ricapitalizzazione costante fino al raggiungimento dell'obbiettivo dell'autosufficienza strutturale, tecnologica e gestionale, il che consentirebbe alla stazione il secondo grande decollo della sua storia, come peraltro avvenuto nel comprensorio dell'alta Vallecamonica dopo la costruzione dell'impianto funiviario che da Ponte di Legno porta al Tonale innescando un effetto domino assolutamente positivo su tutto il territorio. La terza necessità è quella di mettere mano, ormai con urgenza, ad alcuni impianti la cui scadenza tecnica richiede, per legge, la revisione ed il collaudo, pena il loro fermo, come accaduto da 3 anni alla seggiovia delle Becherie a quota 1.800 metri. La quarta è la sistemazione non più rinviabile di alcune piste, costruite con il criterio degli anni settanta, quando oggi norme, decreti, regolamenti e sicurezza richiedono ben altre caratteristiche. La quinta è la sistemazione del tratto di strada di 6 chilometri che da quota 1.200 porta quota 1.800, strada storica che vide le vittorie di Hinault, Pantani e Aru nelle tappe del giro d'Italia, ma che oggi rischia di dover essere chiusa per evidente pericolo. Stefano Iorio è rimasto da solo: sfumato il contributo pubblico contenuto nell'accordo di programma per il rilancio della zona, perché la sua società è totalmente privata, sfumate altre ipotesi di finanziamento da parte di soci, sfumata anche la collaborazione con il primo socio, Matteo Ghidini, che con Iorio fece la scommessa del rilancio, ora si è presentata una nuova ipotesi che vede l'interesse della Società Sat Gaver di Carlo Gervasoni, che già fu gestore degli impianti di Montecampione nel 2011 e 2012. In questi giorni ci sono stati incontri significativi tra Iorio e Gervasoni, alla presenza di consulenti e legali. L'ultimo, forse decisivo incontro, dovrebbe esserci sabato 7 settembre alle 10.00. Incrociando le dita, potrebbe essere quello decisivo per il futuro di Montecampione Ski are ala quale tutti, Consorzio, commercianti, comuni di Artogne e Piancamuno, società sportive, Comunità montana e Bim, guardano con non poca apprensione.
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