Lo aveva raccontato anche ai nostri microfoni: è una vita difficile quella della ginnasta, a suo modo complicata come quella di tanti sportivi, ma che in giornate come quella di questo martedì 8 ottobre può ripagare gli sforzi di una vita. Ed è stata proprio la passione, quella vera, fervida e irrinunciabile, a portare Giorgia Villa, 16enne originaria di Brembate, ma che da anni ha abbracciato i colori della Ginnastica Brixia di Folco Donati, dritta nell’olimpo dei grandi. Tra le fate di bronzo della Ginnastica Artistica Italiana, tornate sul podio mondiale dopo un lungo esilio perdurato ben 69, c’è infatti anche lei. Un risultato a dir poco storico per le azzurre, ottenuto da una squadra che sa di Ital-Brixia con le gemelle Asia e Alice d’Amato, Elisa Iorio e la riserva Martina Maggio a far compagnia alla pluricampionessa olimpica Juniores Giorgia Villa e a Desiree Carofiglio. Le azzurre, guidate come in ogni occasione dal direttore tecnico Enrico Casella, dopo aver centrato il pass per Tokyo 2020 hanno chiuso il mondiale a squadre alle spalle degli irraggiungibili Stati Uniti, condotti da una Biles in stato di grazia (al suo 15° titolo iridato), e di poco dietro alle russe. Le americane hanno, infatti, trionfato con un netto distacco con un punteggio di 172.330, mentre le atlete sovietiche hanno avuto la meglio sulle nostre beniamine per 166.529 a 164.796. Una lezione, quella italiana, imposta tuttavia alla spettacolare nazionale cinese, relegata ai piedi del podio con 164.230.  relegando ai piedi del podio la Cina (164.230). Un’impresa destinata a entrare nella storia, quasi come l’oro 2006 di Vanessa Ferrari, quella compiuta a Stoccarda dalla nostra nazionale. Una magia che mancava dal lontano 1950, precisamente dai mondiali di Basilea. Una gioia irrefrenabile per le fate azzurre, accompagnata da pianti e urla di gioia: ora l’obiettivo di Giorgia e compagne è lì, incredibilmente vicino e scritto in calce: le olimpiadi di Tokyo 2020.