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“INSIEME CE LA FAREMO”

“INSIEME CE LA FAREMO” Non c'è stato bisogno di un nuovo decreto, molti gestori di bar, ristoranti, gelaterie e negozi delle nostre valli, hanno preso autonomamente la decisione di chiudere i battenti perché hanno capito che è l'unica cosa da fare per fermare la diffusione del Coronavirus. Per quanto infatti si possano misurare le distanze tra un tavolino e l'altro, per quanto si possa far entrare una persona alla volta nel negozio, per quanto si possano adottare tutte le misure precauzionali possibili, il rischio del contagio è sempre alto per via dell'alta contagiosità di questo virus. “Fermiamo tutto per ripartire al più presto tutti insieme”, è il motto di chi ha preso questa decisione, annunciandola sui social network e con cartelli posti fuori dalla propria attività. Così dai locali e dalle attività di Clusone, ai bar e ristoranti di Brescia, al Gelatando di Piancamuno, alle altre gelaterie e ristoranti della Valle Camonica, la decisione che va per la maggiore è quella di chiudere per le prossime due settimane. Un senso di responsabilità apprezzato dai cittadini che ripetono in coro “insieme ce la faremo” e che è dimostrato anche da tutti coloro che non possono chiudere perché svolgono un servizio essenziale: negozi di alimentari e farmacie dove commessi e commesse e farmacisti indossano tutti la mascherina, dove le persone aspettano fuori il loro turno e alla cassa si cerca di mantenere il metro di distanza. Anche tra i clienti ormai è diffusa la mascherina e le strade deserte dimostrano che i cittadini, seppur in ritardo, hanno compreso la gravità della situazione. L'associazione pubblici esercizi dell'alta Valle Camonica ha disposto la chiusura di tutti e sempre per quanto riguarda i ristoranti, l'Associazione Ristoratori di Valle Camonica fa sapere che quasi tutti hanno chiuso, tranne quei ristoranti che riforniscono realtà, come caserme dei carabinieri o società del gas, che non possono fermarsi perché forniscono un servizio pubblico, ma tutti adottano al loro interno le misure di prevenzione, distanziando i tavoli ad esempio. Il ristorante La Storia di Darfo, nonostante il terribile periodo dal punto di vista economico, si mette anche a disposizione per distribuire gratuitamente i pasti al personale dell'ospedale in modo da fare risparmiare risorse da devolvere alla cura dei malati.
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