L'epidemia di covid ha saputo creare filiere di generosità formate da mani e volti, spesso ignoti, che hanno trasformato lavoro, professione e impegno in atti di eroismo per gli altri. E' il caso di un gruppo di operai della Tenaris Dalmine che, dopo essere rimasti solo in 30 dei 60 che erano, a produrre bombole per ossigeno che la Sias avrebbe dovuto consegnare con estrema urgenza a Ospdali e farmacie, hanno deciso di moltiplicare gli sforzi per salvare vite umane. Con uno sforzo al di là di ogni idea contrattuale, andando spesso anche contro le proprie famiglie, hanno rispettato i tempi di consegna, permettendo a Sias di portare ossigeno fondamentale a salvare vite. La voce di questo eroico e silenzioso lavoro è giunto al colle più alto d'Italia e il Presidente Mattarella ha così nominato Maurizio Magli, 40enne di Artogne, fra i 53 Cavalieri della Repubblica il 2 giugno scorso Maurizio lo ha saputo in modo semplice, come semplice e immediato è stato il suo impegno insieme ai suoi compagni di lavoro: da un messaggio whatsup di un compagno di lavoro e, quindi, al telefono dal suo responsabile di reparto. La scelta di Maurizio come cavaliere ha una ragione che il Presidente Mattarella ha evidenziato: quella di aver anteposto ad ogni problema personale quello dell'emergenza sanitaria e umanitaria della comunità. Maurizio, ancora frastornato della notorietà che lo sta raggiungendo, da buon motivatore e, ormai da team manager, sostiene la forza del gruppo che è stato il vero autore del successo raggiunto producendo in tempi incredibilmente bassi, le 5.000 bombole che Sias ha distribuito piene di ossigeno vitale in poche ore a tutta Italia. Il neo-cavaliere della Repubblica Maurizio Magli torna spesso ad Artogne dove vivono i genitori, giustamente fieri di quel loro figlio unico che, da metalmeccanico, ha saputo dare un cuore al lavoro diventato gesto pieno di solidarietà.