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FIAMME A LAVENONE E OME

Attorno alle 19.00 di questa domenica 20 dicembre in località Vaiale di Lavenone, al confine tra i comuni di Bagolino e Anfo, a circa 400 metri di quota, sul lago d'Idro, le fiamme hanno iniziato a divorare una struttura rurale in legno nella quale da 30 anni viveva un uomo, oggi 72enne. L'uomo, residente a Brescia ma domiciliato a Lavenone aveva scelto la zona per viverci stabilmente: e proprio ieri sera, all'ora della cena attorno alle 19.00, si è accorto che la sua amata casa in legno, rustica e adatta ai suoi gusti, aveva iniziato a prendere fuoco. Lanciato l'allarme, sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco di Salò e successivamente i volontari di Bagolino, quindi la protezione civile di Lavenone con aiuti dai paesi vicini, il Sindaco di Lavenone Franco Delfaccio con alcuni colleghi dell'amministrazione, la Polizia locale, i Carabinieri di Vestone. Ai soccorritori è stato subito chiaro che non sarebbero riusciti a spegnere facilmente le fiamme. La struttura, attorniata da piante, è andata completamente distrutta. Fortunatamente non è attigua ad altre abitazioni, la prima delle quali dista un centinaio di metri dalla casa incendiata, ma la necessità di arginare quanto prima le fiamme hanno fatto accorrere sul posto numerose squadre antincendio. Il 72enne, uscito subito dalla casa e rimasto fortunatamente illeso, ha moglie e figli che abitano a Brescia: nella notte è stato accolto in un appartamento del comune, in attesa degli sviluppi della situazione. Carabinieri e vigili del fuoco stanno indagando sulle cause del rogo. Un altro incendio è divampato verso le 18.00 nell’isola ecologica di Ome, al confine con Monticelli. Il fuoco ha distrutto l’area di stoccaggio degli elettrodomestici rottamati. Ile fiamme si sono propagate con rapidità accompagnate da microesplosioni provocate con ogni probabilità dalla combustione del materiale. Sul psoto sono giunte due squadre di Vigili del fuoco da Brescia e Sale Marasino,i Carabinieri di Gussago e la Protezione civile di Monticelli. Il lavoro è durato a lungo prima di riuscire a mettere in sicurezza la zona. La struttura in cemento armato è rimasta agibile, ma sono gravi i danni all'impianto elettrico. L’isola ecologica è stata messo in sicurezza, ma nei prossimi due giorni resterà chiusa.
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