Un piccolo gesto può fare la differenza, soprattutto verso coloro che, nell’arco di poche ore, si sono visti cancellati, sotto i loro occhi, più di quindici anni di vita. L’incendio che questo mercoledì 10 febbraio è divampato nell’appartamento posto al secondo piano di una palazzina di Via Roma, al civico 24a di Darfo Boario Terme, ha incenerito tra le fiamme oggetti e ricordi, quanto la famiglia Mahmutovic Fahrudin, di origini bosniache, aveva costruito in quasi vent’anni di permanenza in Valle Camonica. Le cause del rogo sono ancora in corso di accertamento: quel che è certo è che l’appartamento, e tutto ciò che conteneva, è andato distrutto. Proprio per questo, dall’idea di alcuni commercianti del paese, è scattata una gara di solidarietà: una raccolta fondi per aiutare quella famiglia, tanto conosciuta e apprezzata, a ripartire. Le donazioni, che in poche ore hanno già superato quota 4.000 euro, possono essere effettuate attraverso la piattaforma GoFundMe, ricercando la voce “Per la famiglia colpita dall’incendio di Via Roma” oppure direttamente in una cassetta dedicata presente all’interno del negozio il Forno del Nonno Army, esercente che, per primo, insieme alla vicina Ottica Viemme, si è reso conto della gravità di quanto stava accadendo, lanciando l’allarme e contribuendo a portare in salvo il ragazzo 13enne che si trovava solo all’interno dell’appartamento. Numerosi i cittadini che finora hanno contribuito alla campagna, chi attraverso una donazione in denaro, chi procurando vestiti, materiali per la scuola, tutto quanto può servire per mostrare vicinanza e supporto alla famiglia. Attualmente i coniugi Mahmutovic, con il piccolo Omar - rientrato regolarmente a scuola a seguito del ricovero precauzionale di mercoledì – sono determinati a non lasciare Darfo Boario Terme e hanno trovato ospitalità presso alcuni famigliari in attesa, con il supporto dei padroni di casa, di trovare una sistemazione stabile.