Stop alla caccia nei territori di otto valichi montani. E’ quanto ha previsto martedì 11 maggio la Commissione Agricoltura, presieduta da Ruggero Invernizzi, con una proposta di atto amministrativo di cui è relatore il Consigliere Segretario del Consiglio regionale, Giovanni Malanchini. La decisione è stata presa a seguito di un ricorso della Lega per l’abolizione della caccia, accolto dal TAR, il quale ha stabilito che la decisione definitiva debba essere presa da Regione Lombardia entro il prossimo 27 maggio. I valichi montani, come i corridoi di migrazione, costituiscono infatti luoghi di passaggio obbligato per molte specie di uccelli, quindi sul loro territorio, per preservare l’equilibrio faunistico, viene di conseguenza inibita la caccia. I nuovi valichi off limits sono la Bocchetta di Chiaro (fra le Province di Como e Sondrio), il Passo del Giovo (tra Brescia e Bergamo) e – proprio in territorio orobico- il Passo della Manina, il Passo Portula, il Passo Val Sanguigno, il Giogo della Presolana, il Passo del Vivione e il Passo Cà San Marco (fra Bergamo e Sondrio). Queste zone di passaggio si aggiungono a quelle già individuate, che sono i valichi Passo delle Portole, Passo della Berga, Passo della Spina, Monte Crestoso, Monte Frà, Passo della Puria, Passo Scarpapè, Passo del Tonale, Passo di Crocedomini, Monte della Piana e Malga Mola. “Si tratta di un provvedimento dettato dal buonsenso -ha commentato Giovanni Malanchini- che riconosce e valorizza il ruolo fondamentale dei cacciatori nella gestione dell’ecosistema e nella preservazione della biodiversità”. L’intento della Giunta regionale è ora di effettuare approfondimenti sulle attuali rotte di migrazione, promuovendo anche specifici studi con strumenti e tecnologie moderne ed affidabili. L’atto amministrativo, approvato questo martedì con l’astensione di M5S e PD, sarà in Aula consiliare nella prossima seduta per la sua definitiva approvazione.