Il Gruppo Vezza Sostenibile ha riunito cittadini, turisti e amministratori di maggioranza e di minoranza, venerdì 7 aprile al Centro Eventi di Vezza d’Oglio, per un confronto pubblico sul tema che potrebbe presto essere al centro di un referendum comunale: Ponte tibetano sì oppure Ponte tibetano no? Le oltre 50 persone in sala hanno potuto ascoltare le idee proposte da Vezza Sostenibile per evitare la costruzione dell’opera ed impiegare in modo più virtuoso i 2 mln di euro di risorse pubbliche, a carico dell’unione dei Comuni e del Comune di Vezza, necessari alla costruzione del ponte tibetano, e dal canto loro gli amministratori comunali di maggioranza presenti, hanno ribadito invece la ferma intenzione a proseguire nella realizzazione dell’opera all’ingresso della Valgrande. Prosegue quindi la raccolta firme, sono già state superate le 300 minime richieste, tra la popolazione per chiedere che quantomeno venga indetto un referendum comunale che sottoponga il quesito ai cittadini, così che la loro opinione non possa essere ignorata. Durante l’incontro di venerdì sera quindi gli amministratori non sono riusciti a convincere i promotori del referendum, della validità del progetto del quale non sarebbero state forniti dettagli circa le caratteristiche dell’infrastruttura, le ricadute in termini economici sulla comunità e circa il rapporto costi benefici. I rappresentanti del comitato referendario vanno quindi avanti fino al 23 aprile con la raccolta firme -vi è anche una parallela petizione per raccogliere le firme dei non residenti, proprietari di seconde case, affittuari e turisti - ma rinnovano l’appello al Comune a tornare sulle proprie decisioni, basterebbe – dicono – una delibera comunale – e di risparmiare così, oltre alle risorse necessarie allo svolgimento del referendum, importanti fondi pubblici che potrebbe essere indirizzati verso progetti utili per la comunità, capaci di generare lavoro e meno impattanti dal punto di vista ambientale. Scettica sul progetto anche la minoranza.