Una 90ina di caprini, una 70ina di bovini, per un totale di 15 aziende agricole partecipanti. Sono i numeri, importanti, che hanno animato la decima edizione della Rassegna zootecnica di Artogne, l’evento a caduta biennale, che dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia è tornata questo fine settimana, registrando un grande successo. L’iniziativa, ideata dalla locale Pro Loco con la Commissione Agricoltura e l’Associazione dei produttori agricoli, è pensata per grandi e piccoli, con attività didattiche come la tosatura della pecora, la ferratura del cavallo, la mungitura delle mucche, ma anche gare e concorsi di caprini e bovini, con l’obiettivo di esaltare la qualità dei capi presenti sul territorio di Artogne e far conoscere il lavoro di chi alleva gli animali e coltiva le nostre terre. Artogne è infatti tra i paesi della Valle Camonica che può vantare un patrimonio bovino di qualità con 1074 capi registrati. Questa domenica, unitamente alla presentazione e alla gara dei bovini con le premiazioni finali, anche la benedizione degli animali e degli allevatori. Un momento di preghiera e riflessione con il curato di Artogne, Don Luca Signori, nella speranza che anche il tempo contribuisca a rendere la terra feconda e produttiva. Il settore agricolo rappresenta un valore aggiunto ed un tassello importante per l’economia del territorio. Nei secoli ha mantenuto i suoi valori, rappresentando anche un utile recupero del territorio montano. Con la fiera zootecnica si vogliono anche enfatizzare le soddisfazioni, la fatica e la dedizione quotidiana di coloro che con tenacia portano avanti l’attività.