Ad uccidere e dare alle fiamme il corpo di Rama Nexhat, 40enne kosovaro, secondo gli inquirenti è stato Davide Cristiano Mossali, meccanico 53enne con officina a Palazzolo sull’Oglio. Il 29 agosto del 2022 il corpo carbonizzato dello straniero venne ritrovato nel bagagliaio della sua auto, abbandonata nelle campagne di Cologne. Dall’inchiesta svolta in prima istanza dai carabinieri di Chiari, che in poco tempo erano risaliti al presunto killer, alle successive indagini della Procura di Brescia, il movente del delitto sarebbe da ricercare in un debito da 30mila euro che il meccanico bresciano avrebbe contratto con la vittima e che non era in grado di saldare. Mossali avrebbe fissato l'appuntamento con il suo creditore nella sua officina e lo avrebbe aggredito, colpendolo a morte. Dagli accertamenti scientifici svolti dal Ris dei carabinieri, le tracce di sangue prelevate nell'officina appartengono a Rama Nexhat, mentre altre tracce biologiche sono anche di Mossali che, invece, si è sempre dichiarato estraneo al delitto. Secondo gli inquirenti, l’alibi fornito dal meccanico non reggerebbe e sarebbe stato smentito dai suoi stessi familiari. Dai verbali risulta che conosceva la vittima, ma di non averlo ucciso, affermando che il giorno e l’ora dell’omicidio era a casa a pranzare. Fatto, questo, negato da figlio e moglie. Ci sarebbero poi messaggi, telefonate e videoregistrazioni che la Procura ritiene indizi comprovanti la responsabilità del meccanico per la morte del kosovaro, pregiudicato per reati di diversa natura e che da qualche tempo viveva a Capriolo, con il quale Mossali intratteneva rapporti nella compravendita di auto usate e con cui avrebbe contratto un debito di 30mila euro, poi forse salito con interessi usurai applicati dallo straniero. Per liberarsi delle richieste di restituzione dei soldi, secondo la Procura, il 53enne avrebbe organizzato l’agguato mortale al creditore, bruciandone poi il corpo ritrovato nel bagaglio dell'auto di Rama nelle campagne di Cologne.