Due vittime del lavoro in poche ore, 14 dall'inizio dell'anno. E' emergenza sicurezza sul lavoro in provincia di Brescia. Le ultime vittime sono un 22enne di origini albanesi – residente a Caorle e dipendente di una ditta di Corteno Golgi - precipitato da 40 metri mentre lavorava su un traliccio dell'alta tensione in un cantiere a Castegnato e un 60enne residente nel padovano travolto su un cantiere della A4 durante i lavori di asfaltatura. Per entrambi gli operai non c'è stato nulla da fare, sono morti sul colpo. Il personale sanitario arrivato in posto insieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Sono ovviamente state aperte delle inchieste. Le domande sono tante: la prima che si sono poste le organizzazioni sindacali del territorio è perché, usiamo le parole del segretario della CISL Alberto Pluda, nel 2023 si esca di casa per andare al lavoro e non si faccia più ritorno. Insieme a Pluda, sul tema sono intervenuti anche i segretari provinciali della Cgil e della Uil, Francesco Bertoli e Mario Bailo. Quella della morti bianche in provincia di Brescia è un'emergenza che sembra non fermarsi mai. Ecco perché esprimendo cordoglio per la morte dei due operai i segretari di CGIL CISL e UIL chiedono che immediatamente di metta mano al protocollo territoriale siglato fra le organizzazioni sindacali e 13 associazioni di categoria locali nel marzo scorso. É fondamentale che ognuno faccia la propria parte non si può continuare con questa strage, 1200 morti all'anno sul lavoro in un paese civile sono davvero troppi e rappresentano una sconfitta per tutti. La situazione lombarda insieme a quella bresciana in modo particolare sono drammatiche, lo dimostrano anche i dati dello scorso anno quando nella nostra regione si sono contati 107 decessi (che diventano 225 considerando anche l'itinere) di cui 29 in provincia di Brescia, 21 a Milano, 12 a Bergamo, 8 a Lecco, 7 a Como, 6 a Cremona e Pavia, 5 a Mantova, 4 a Monza, 3 a Sondrio e Varese, uno a Lodi. Sul totale dei morti sul lavoro in tutta Italia circa il 15% sono lavoratori stranieri.