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COLDIRETTI IN PRIMA LINEA CONTRO LA PESTE SUINA

Si è parlato anche dell’emergenza peste suina nel convegno organizzato venerdì 1 settembre ad Orizinuovi dalla Coldiretti che ha riunito esperti e rappresentanti della Regione e del Governo per confrontarsi sulle minacce al mondo agricolo e alla filiera agroalimentare italiana, una su tutte la nuova frontiera della carne coltivata in provetta, o meglio del cibo sintetico. Anche le peste suina preoccupa e non poco il mondo degli allevatori e la Coldiretti che per prima, per voce del presidente Ettore Prandini, ha chiesto al Governo di mettere in campo l’esercito per contrastare il proliferare incontrollato dei cinghiali che rappresentano un pericoloso veicolo per la diffusione della malattia e che è riuscita a fare adottare a tutte le Regioni politiche uniformi di controllo negli allevamenti, torna a chiedere risarcimenti alle aziende costrette ad abbattere i loro animali e un cambio di passo nella gestione dell’emergenza. In Lombardia ci sono circa 6.000 allevamenti e per il momento la peste suina, che non si trasmette agli umani né dagli animali né dalla loro carne,  ha coinvolto 4 strutture in provincia di Pavia presso le quali sono state messe in campo tutte le azioni necessarie ad arginare il problema, mutuando l’esperienza maturata nella gestione delle epidemie di influenza aviaria. Negli allevamenti colpiti dalla infezione tutti i capi devono essere abbattuti, i movimenti degli animali nel raggio di 10 chilometri vengono limitati, negli allevamenti suini sono obbligatori sistemi di biosicurezza per evitare il contatto fra maiali e cinghiali ed è necessario rintracciare la carne messa sul mercato con ripercussioni, qualora la peste suina dovesse diffondersi, su tutta la filiera dell’export. Massima quindi l’attenzione di Coldiretti a tutela di un comparto che in regione fattura 250 milioni di euro. Le Regioni quindi sulla spinta della Coldiretti stanno adottando i massimi protocolli di sicurezza e il Governo ha schierato l’esercito e previsto un piano straordinario di abbattimento dei cinghiali per fermare quella che Coldiretti chiama l'invasione dei 2,3 milioni di cinghiali presenti in Italia che causano incidenti, provocano danni alle coltivazioni e diffondono malattie.
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