Cosa vuol dire latte fresco? Lo spiega la nuova campagna di comunicazione lanciata dalla Centrale del Latte di Brescia che rilancia uno dei prodotti simbolo dell’azienda che da oltre 90 anni raccoglie il latte dagli allevatori bresciani e lo lavora entro poche ore dalla mungitura per proporre un alimento di alto valore nutritivo, il latte fresco appunto, che non è meno controllato del latte ad alta conservazione, anzi, proprio perché più puro all’origine, viene sottoposto a maggiori controlli dalle autorità competenti, a numerose analisi in ogni fase del processo produttivo e risponde a severi requisiti di legge. Il latte fresco è consigliato dai pediatri ai bambini ma anche gli adulti e soprattutto gli anziani, possono trarre benefici dalla quantità maggiore di sieroproteine naturali che contiene. Contribuisce all’apporto proteico al alto valore biologico ed è una buona fonte di amminoacidi essenziali, di vitamine e minerali. Sebbene la Centrale del Latta di Brescia, nata nel 1930 per assicurare ai cittadini bresciani il controllo igienico del latte e garantirne ogni giorno la distribuzione, sia stata la prima in Italia a dotarsi di un impianto UHT per la produzione del latte a lunga conservazione, oggi rilancia il suo prodotto storico che non ha mai smesso di produrre, nemmeno per un giorno, dal 1931, e che ha sposato la filosofia dell’azienda che raccoglie il latte solo da allevamenti bresciani certificati per il benessere animale e che utilizza solo bottiglie riciclabili e con plastica riciclata al 50%. L’azienda presieduta dal presidente Franco Dusina, che produce latte, latticini, uova, bevande, affettati, gnocchi, insalate in busta, controllata al 51,35% dal Comune di Brescia, ha chiuso il 2022 con un utile di 2 milioni di euro, continua ad investire in nuove tecnologie per ridurre impatti ambientali e costi energetici e si pone come l’azienda dei bresciani, sostenendo molte iniziative sportive e culturali che veicolano i valori aziendali legati alla salute e all’ambiente.