Il dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero dell’Interno nei giorni scorsi ha pubblicato i dati per il calcolo del Fondo di solidarietà comunale (Fsc), utile alla predisposizione dei Bilanci comunali del 2024. E ancora una volta, le quote del gettito Imu di spettanza ai Comuni, va a pesare sui paesi di montagna, turistici e molto spesso di piccole dimensioni, addirittura al di sotto dei 1000 abitanti, dove però in due periodi dell’anno si raggiungono e superano decine di migliaia di presenze. Qui sono concentrate il maggior numero di seconde case, dove i soldi incassati dovrebbero servire per potenziare i servizi a favore dei turisti e di chi ci abita. 27 i Comuni interessati in bergamasca tra cui Castione della Presolana, Clusone, Colzate, Gromo, Leffe, Ranzanico, Schilpario, Selvino, Serina, Solto Collina, Songavazzo, e Valbondione. Chi più chi meno le 27 realtà dovranno versare nel Fondo di solidarietà comunale complessivamente 5.182.156 euro. Ci sono però eccezioni, come a Castione della Presolana dove il comune vedrà prelevare 1.605.669 euro. “Anche quest’anno lo Stato ci depreda di risorse che i cittadini pagano di Imu per farle confluire nel Fondo di solidarietà comunale, dandole a Comuni in deficit o che li sprecano”. Questo lo sfogo di Angelo Migliorati, primo cittadino di Castione della Presolana, che ripropone un tema noto, quello relativo ad alcuni piccoli Comuni montani turistici tra i più penalizzati dal Fondo di solidarietà comunale, in cui confluisce gran parte dell’Imu delle seconde case e attività commerciali. A Castione della Presolana, come noto, grazie alle 800 seconde case esistenti sul territorio si raggiunge periodicamente anche le 40mila presenze. “È assurdo continua Migliorati. I soldi raccolti con l’Imu sono nostri, dei Comuni e servono per offrire servizi ai tanti turisti che frequentano e vivono il nostro territorio e pagano l’Imu”. A livello nazionale sono duemila gli enti che “versano” Altri 4.700 Comuni, viceversa, ricevono risorse dal Fondo. L’obiettivo è assicurare un’equa distribuzione.