Una lite degenerata, dalla furia omicida di un 35enne, che si suppone per una questione di soldi, si è scagliato contro la fidanzata 34enne, brandendo un coltello, utilizzato per colpirla pià volte al volto, alle mani e al corpo, tenendola stretta tra le gambe. A raccontare l’accaduto il proprietario dell’abitazione dove la coppia si trovava ospite alle 23,30 sconvolto per non essere riuscito a fermare l’inaudita violenza dell’aggressore, che minacciava di uccidere la donna se fossi intervenuto in sua difesa. I due si trovavano in casa dell’ amico di lei, con una terza persona. Improvvisamente la coppia iniziava a litigare. Il 35enne di Almè, con problemi di tossicodipendenza, accusava la compagna della sparizione di 6mila euro, per poi avvicinarsi al lavandino e impugnare un coltello per tagliare la carne gettandosi su di lei. Inutili i tentativi di dissuaderlo. Il risultato sarebbe stato fatale per la vittima. “Nella colluttazione mi hanno rotto tutto: televisore, lampade, suppellettili, mobili. Una scena terribile”, ha raccontato il proprietario di casa. Veniva quindi richiesto l’intervento dei carabinieri della stazione di Almenno San Salvatore e un’ambulanza della Croce Azzurra. L’uomo veniva arrestato con l’accusa di lesioni aggravate e quindi trasferito nel carcere di via Gleno in attesa dell’interrogatorio di convalida. La ragazza, che è sempre rimasta cosciente, è stata trasportata in ambulanza inizialmente al Policlinico di Ponte San Pietro e poi trasferita in un altro ospedale. I medici si sono riservati la prognosi, ma è fuori pericolo. Gli uomini dell’arama hanno raccolto le testimonianze dei presenti e stanno procedendo con gli accertamenti sul movente e sulla dinamica dell’aggressione. Sconvolto il proprietario di casa: “Mi hanno detto che ha 62 ferite da coltello, ho i sensi di colpa per non essere riuscito a difenderla”.