Raccontare la storia biblica di Gesù e raccontarsi come comunità per trovare un unico denominatore accettato da tutti e poter stare ancora assieme, come una volta, a costruire un percorso di comunità: è accaduto a Laveno di Lozio, la piccola frazione del comune di Montagna nella valle omonima, 349 abitanti censiti tra Villa, Sucinva, Sommaprada e Làveno, appunto, che si trovano assieme per dichiarare e dichiararsi un'appartenenza storica ad una valle che fu gloriosa, combattiva, unita e tenace. Oggi, quando ormai anche le scuole sono tutte delocalizzate nel fondovalle, a chi abita qui tutto il giorno e a chi torna a casa la sera dal lavoro lontano, rimangono alcuni mo,mento clou dell'anno per fare comunità. Il Presepe vivente di Laveno è il momento più significativo dove si riallacciano storie, rapporti, promesse, solidarietà, amicizie e appartenenze. Quest'anno il Presepio è stato ideato partendo dall'arrivo dei Magi, i saggi dell'Oriente, chiamati da un misterioso annuncio lontano, per recarsi in quella striscia di Palestina dove la stella li ha guidati per adorare il Re dei re. Il racconto degli evangalisti è stato interpretato alla lettera, toccando anche il momento storico del ritorno dei Magi alle loro terre da vie diverse da cui erano arrivati e, soprattutto, senza avvertire Erode che avevano trovato quel Re, atteso dal popolo di Israele da secoli, che Erode cercava per eliminarlo come possibile pericoloso avversario del suo potere. Il Presepe di Laveno si è poi arricchito anche di storie locali, tradizioni, attività artigianali, agricole, contadine, così come lo volle il primo creatore del Presepe, Francesco d'Assisi. Anche la data di rappresentazione di Laveno di lozio non è stata casuale: nell giorno dell'Epifania, infatti, o giorno della manifestazione, della testimonianza e del credo che si fa vivo, Laveno ha rivissuto assieme, residenti, ospiti, turisti, l'evento che ha saputo fare ancora una volta calore di comunità