In occasione della festa per la chiusura del mese di Ramadan, il Vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, ha effettuato una visita al Centro Culturale Islamico di Brescia per consegnare il suo messaggio a nome della Diocesi per questa ricorrenza per riconfermare il cammino di fraternità anche attraverso il Dialogo Interreligioso. Questo mercoledì mattina, in occasione dell'inizio della prima preghiera mattutina, Mons. Pierantonio Tremolada, ha letto alla comunità dei fedeli islamici il suo messaggio dove, tra le altre cose, ha detto: “A nome della nostra Diocesi, in occasione della festa di fine Ramadan, intendo rivolgervi il nostro augurio di Eid Mubarak (letteralmente: giorno di gioia, in cui si rende grazie ad Allah per aver concluso il digiuno, e per la partecipazione ai doni e alle grazie da Lui promesse). Dio Onnipotente e misericordioso - ha detto poi il Vescovo - faccia scendere la sua benedizione su tutti voi, sulle vostre comunità a famiglie, sui vostri giovani e in modo particolare su tutti coloro che, per vari motivi, vivono situazioni di sofferenza”. Il Vescovo ha fatto, quindi, riferimento al tema drammatico della guerra che coinvolge molte comunità in vari luoghi del mondo e ha detto: “Desidero pregare insieme a voi perché queste fatiche trovino uno spazio nella vostra preghiera. Cari fratelli e sorelle musulmani: uniamoci per spegnere il fuoco dell'odio, della violenza e della guerra e accendiamo invece la dolce candela della pace, attingendo alle risorse per la pace che sono presenti nelle nostre ricche tradizioni umane e religiose”. Infine il Vescovo ha rivolto un augurio alla comunità riunita in preghiera: “Vi auguro di poter essere una comunità che educa alla pace e ci auguriamo insieme di essere credenti che costruiscono la comunità dei Figli di Dio su questa terra”. Mons. Tremolada è arrivato al Centro culturale di via Corsica alle 7.10 e si è intrattenuto per circa 15 minuti, accompagnato dai Responsabili dell’Area Pastorale per la Mondialità, dal Responsabile dell’Ufficio per la scuola della Diocesi e da alcuni giovani studenti delle scuole superiori bresciane, come segno della volontà di un cammino educativo verso l’intercultura.