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975 UN'ATTESA LUNGA 70 ANNI
7 anni tra Grecia-Albania, Russia e prigionia in Germania: come tanti della classe 1914, anche Faustino Zanardini di Fraine era già veterano a soli 29 anni quando morì in campo di concentramento a Breitfurt nella regione della Saar in Germania a causa di un incidente ferroviario. Aveva una figlia di pochi mesi quando è stato fatto prigioniero: non l'ha più vista e lei non ha mai conosciuto il suo papà. Ma l'ha sempre avuto nel cuore e oggi finalmente, dopo 70 anni, i suoi resti sono tornati al paese natio, tra le montagne della Val Palot. La figlia lo ha cercato a lungo e grazie all'organizzazione dei Dimenticati di Stato con le volontarie della Vallecamonica è riuscita a trovare la sua tomba in Germania e a riportarlo a casa. Per Pisogne si tratta di un momento doloroso che riapre un'antica ferita con la storia, ma anche di un atto di orgoglioso omaggio a chi ha dato la vita per la patria. Sulla piazza della chiesa parrocchiale di Fraine si è formato il corteo d'onore: l'alzabandiera all'Inno nazionale, quindi i discorsi ufficiali, una preghiera di suffragio e la deposizione della corona al monumento ai caduti, tra cui figura anche il nome di Faustino Zanardini, hanno avuto come corona i parenti, gli amici, gli abitanti della frazione, le associazioni combattentistiche e d'arma , i rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri e dell'Esercito. Quindi la piccola cassetta contenente i resti di un giovane ricco di speranza e di vita, partito per sempre per un tragico destino lontano, sono stati posti accanto a quelli dei suoi cari tra i morti del suo paese dove finalmente la figlia lo avrà per sempre vicino.
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