E' stata una giornata particolarmente intensa di fede, preghiera e speranza quella di sabato 28 febbraio quando migliaia di persone, partite da sud e da nord della Vallecamonica, alcune da luoghi simbolo quali Niardo e l'Annunciata di Piancogno, hanno raggiunto Berzo Inferiore per testimoniare un grazie corale al Beato Innocenzo da Berzo. La festa canonica si celebra il 3 marzo e in quella giornata Berzo festeggerà in modo speciale, religioso e civile, il proprio concittadino elevato agli onori degli altari da Papa Giovanni XXIII nel 1961. Ma quella di sabato è la partecipazione di ttta la Valle che ha voluto tributare un omaggio speciale, sentito e forte, a questo piccolo frate, chiamato affettuosamente “el fratasì de bers”, che ha lasciato una scia di santità e di misericordia nella sua breve esistenza. Berzo Inferiore da sempre onora il suo beato, fin da quando la sua slama fu traslata dal Cimitero di Bergamo a quello di Berzo che da allora divenne meta di continuo pellegrinaggio. Dopo la beatificazione una statua in cera con le reliquie del santo fu posta nella Chiesa parrocchiale dove i fedeli si recano a pregare e ad implorare grazie soprattutto per la salute fisica. Particolarmente intenso il momento nel quale tutte le colonne degli oltre 4.000 pellegrini si sono radunate nei giardini dell'Ospedale di Esine, la cui cappella è dedicata al beato Innocenzo, per pregare per gli ammalati. Quindi il fiume di fiaccole ha raggiunto Berzo Inferiore dove l'Arcivescovo Mons. Giambattista Morandini ha impartito la solenne benedizione, annunciando anche una nuova grazia, riconosciuta dalla Chiesa, ottenuta per intercessione del beato.