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CASO YARA E LA GENEALOGIA DEI GUERINONI

Parla chiaro uno dei dettagli riportati nella relazione del  Laboratorio di antropologia e odontologia forense guidato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo dell’Università degli Studi di Milano, Yara è stata aggredita con un’arma bianca nel campo di Chignolo dove poi è morta, non è stata trascinata e durante quei terribili istanti è rimasta sia in posizione supina come in posizione prona, ma per meno tempo. In pratica il suo corpo è stato girato su se stesso durante l’aggressione. Yara potrebbe quindi essere stata aggredita in un primo momento con un corpo contundente alla testa e poi, nel campo, ferita con l’arma bianca e abbandonata in quel luogo dove dopo diverse ore, sarebbe morta per ipotermia.  Secondo i consulenti della difesa di Massimo Bossetti invece Yara fu uccisa in un altro luogo, spogliata e rivestita e solo successivamente trasportata nel campo di Chignolo.  Intanto Massimo Bossetti, in carcere dallo scorso 16 giungo, nel tentativo di difendersi ha gettato ombre sul padre della ragazzina e addirittura è arrivato  ad ipotizzare che «sia il pm sia gli inquirenti» volessero «inquinare le prove a suo carico».  Ma ripercorriamo le tappe che hanno portato a Massimo Bossetti.  Per arrivare a Giuseppe Guerinoni, suo padre biologico , gli investigatori hanno ricostruito l’albero genealogico della famiglia fino al 1700. Il tutto ha avuto inizio il 2 luglio 2011 con il primo prelievo di dna effettuato a Damiano Guerinoni, giovane di Brembate Sopra frequentatore la discoteca «Le Sabbie Evolution», locale notturno posto a pochi metri dal campo di Chignolo. Gli inquirenti avevano scelto anche il suo nome tra i 31 mila iscritti negli elenchi del locale per effettuare un prelievo salivare. Gli esami misero in luce che il dna trovato sugli slip e sui leggings di Yara appartenevano a un parente, in linea maschile, del ragazzo di Brembate Sopra. Nel fascicolo dell' inchiesta stà infatti scritto “sono stati effettuati accertamenti relativi a tutti i parenti in vita di Guerinoni Damiano che hanno permesso di individuare la sua linea parentale, ricostruita a partire da Guerinoni Battista, detto Batta, nato a Gorno il 20 novembre 1719”. Un lavoro minuzioso quello svolto dagli inquirenti, che ha visto impegnato un gruppo interforze che ha incrociato i dati di anagrafe e archivio storico della parrocchia di Gorno, prelevato campioni di dna e ascoltando un considerevole numero di residenti.
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