Quando bisogna fare ripetere al proprio figlio o figlia, la terza media più volte perché non tutte le scuole superiori sono pronte ad accogliere uno studente disabile, quando ogni anno bisogna attendere di sapere se e quando sarà disponibile l'insegnante di sostegno con la consapevolezza che verrà cambiata ogni anno, quando la propria scuola non partecipa ai bandi indetti dagli enti pubblici per ottenere fondi da dedicare ai progetti per gli studenti disabili, quando sono i professori i primi a non conoscere la disabilità, quando il dirigente scolastico non si fa vedere, quando negli open day non c'è un invito rivolto agli studenti con difficoltà, quando le cose più semplici, come un corso di nuoto o una gita, diventano complicate, quando tutto parla di diversità, allora non c'è inclusione. Il decalogo lo ha stilato un papà di una ragazza down che ogni giorno combatte per dare a sua figlia le stesse opportunità che agli altri ragazzi vengono garantite senza difficoltà. Ancora oggi, nel mondo della scuola e nel 2015, c'è molta strada da fare per arrivare ad una vera inclusione scolastica, che tenga conto dei sentimenti e delle emozioni di uno studente disabile che ogni giorno lotta per affermare la propria autonomia e combatte per avere un posto accanto agli e come gli altri.  Un confronto sul tema dell'inclusione scolastica è stato organizzato a Lovere presso Villa Milesi sabato pomeriggio. Presenti accanto all'amministrazione comunale, altre realtà del settore come il Centro territoriale per l'inclusione VALSE  Valcavallina Alto e Basso Sebino,  l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Ambito territoriale di Bergamo e docenti universitari esperti in materia che espresso la volontà di cambiare le cose. La parola durante il convegno è stata data ai genitori e agli studenti che hanno impartito, con il loro racconto delle loro fatiche quotidiane, la loro lezione agli insegnanti e alle istituzioni. Perché è scendendo dalla cattedra e mettendosi ad ascoltare, che la scuola deve partire per ammodernarsi e migliorarsi, ed è quello che sta facendo.