Bienno e Prestine proseguono la strada intrapresa verso la fusione. Nonostante l'opposizione e l'annuncio di un ricorso al Tar da parte del Gruppo di Indipendenza Lombarda, Prestine nell'ultimo consiglio comunale aveva deliberato per procedere alla fusione con la richiesta alla Regione e l'indizione di un referendum popolare. Ora anche  il consiglio comunale del Comune di Bienno ha detto «sì» alla fusione e alla bozza di statuto che prevede la costituzione di un unico comune dal nome Bienno con la distinzione tra Borgo di Bienno e Borgo di Prestine. Anche il sindaco di Bienno Massimo Maugeri ha esposto le motivazioni economiche alla base della fusione, come i 200mila euro per 10 anni che arriveranno e l’esenzione dal patto di stabilità per i primi tre anni, in una «comunione» di servizi che vedrà anche per i cittadini di Prestine godere dei prelievi e dei pasti domiciliari, così come dell’isola ecologica, mentre viceversa Bienno usufruirà dello scuolabus. Le previsioni del decreto Del Rio circa la possibilità di non sottostare al patto di stabilità per alcuni anni e la promessa/impegno di contributi extra per 10 anni nell’ordine del 20% delle spese correnti, sono le motivazioni economiche alla base della motivazione espressa anche dal sindaco di Prestine Franco Monchieri. Motivazioni contestate da Indipendenza Lombarda che difende invece “l'orgoglio di Prestine”, la sua identità e la sua storia. Anche gruppo di opposizione in consiglio comunale a Bienno, seppur favorevole, ha riservato qualche critica sulla gestione dell’iniziativa in particolare sulle scarse informazioni date ai biennesi.  Secondo i primi cittadini dei dei comuni della Valgrigna, la fusione sarebbe in atto da tempo fra la popolazione che quindi è favorevole. La prova del nove sarà costituita dai due referendum che verranno indetti se l’iter di accorpamento proseguirà in Regione.