Cinquantun rendicontazioni artefatte,nelle quali ai clienti venivano prospettate situazioni finanziarie gonfiate per un totale di quasi 24 milioni di euro. Non ha aspettato l’esito del processo penale la Consob per emettere la sua sentenza: Benvenuto Morandi è stato radiato dall’albo unico dei promotori finanziari. Dopo essere stato licenziato dalla banca ed essersi dimesso da sindaco di Valbondione, l’ex direttore della Private di Intesa San Paolo a Fiorano al Serio che nell’estate 2013 è stata al centro del polverone finanziario in Valle Seriana. Una decisione questa già nell' aria, vista anche la rinuncia di Morandi alla difesa legale. Ora in attesa del processo che presumibilmende dovrebbe tenersi il prossimo 21 ottobre Morandi sta cercando di rifarsi una vita nella cucina dell’albergo del fratello a Valbondione. Il suo avvocato, Angelo Capelli, non ha dubbi: “È in quella sede che ci difenderemo e se ne vedranno delle belle”, annuncia battagliero il legale. Anche al centro dell’indagine Consob ci sono operazioni di bonifico e giroconto, richieste di emissione di assegni circolari e prelevamenti in contanti che, si legge nella delibera, Morandi, in qualità di direttore di filiale, avrebbe agevolmente eseguito all’insaputa dei clienti. Insomma, nel timore di perdere la clientela, l’ex sindaco a chi chiedeva un bilancio del portafoglio investimenti avrebbe prospettato situazioni finanziarie “pompate”, spostando anche somme da un conto all’altro - senza averne titolo e spesso falsificando le firme -, per tranquillizzare quelli che non si accontentavano delle sue famose tabelle “excell”.  Grazie a questo, Morandi avrebbe confezionato 51 rendicontazioni sovrastimate di 23.768.785 euro. Cui vanno aggiunti, secondo Consob, 585.040 euro tra assegni circolari e prelievi in contanti da conti di sei clienti.  Nella delibera di rendicontazione si accenna anche ai movimenti che hanno interessato l’imprenditore Gianfranco Gamba, che insieme ai suoi familiari si ritiene defraudato di 10 milioni di euro. Secondo Consob, Morandi avrebbe “distratto somme di pertinenza della famiglia dell’imprenditore per 1.461.455,23 euro” a favore della società “Stl” e “Mountain security” partecipate del Comune di Valbondione, di cui all’epoca l’ex direttore era sindaco.  Ora si attende il 21 ottobre, data del processo in cui Morandi dovrà rispondere di furto aggravato, truffa aggravata e falso. L’udienza del 27 maggio si era conclusa con un rinvio di 5 mesi a causa di una svista dei pm Maria Cristina Rota e Carmen Santoro, dovuta un allegato.