Marino Colosio, legale dellex moglie di Giuseppe Ghirardini, ha chiesto alla procura della Repubblica un supplemento di indagini sui reperti trovati accanto al cadavere di Ghirardini domenica 18 ottobre nel boschetto di conifere accanto al torrente Arcanello sotto la colonia alla Case di Viso di Pezzo di Ponte di Legno. Non soddisfano l'avvocato Colosio le prime conclusioni dell'indagine condotte sul reperto trovato nello stomaco di Ghirardini, lungo 4 e largo 2 centimetri,d ella forma di un raviolo affusolato alle estremità, contenente cianuro. Un'esca avvelenata per animali selvatici del tipo usato dai cacciatori negli anni settanta anche in Val Trompia. Dunque, la prima risultanza affermerebbe che l'uomo è stato avvelenato da cianuro. Rimangono comunque aperte molte altre domande: chi gli ha procurato il boccone letale? Come ha fatto ad ingerirlo? Lo ha fatto spontaneamente o è stato costretto da qualcuno? A Marcheno più nessuno vuole parlare e non solo per riserbo: anche in occasione del funerale dell'operaio della Bozzoli srl di questo lunedì la famiglia ha dichiarato di non credere al suicidio. Ma è anche vero che non è morto di freddo né per malore acuto: dunque un avvelenamento che lascia aperte ipotesi inquietanti sule quali la Procura della Repubblica sta lavorando con il massimo riserbo. Ora è il legale della ex-moglie brasialiana di Ghirardini a dichiarare che il quadro probatorio risulta modificato. Proprio da nuovi accertamenti irripetibili effettuati mercoledì emergerebbe un elemento trovato vicino al cadavere: si tratta di un frammento di una seconda capsula di cianuro che non risolve certo il mistero; vicino al corpo senza vita sotto gli abeti gli inquirenti hanno trovato anche un fazzoletto, un pacchetto di sigarette e un paio di bottigliette di Gatorade. Il giallo di Marcheno vede fortemente intrecciate le due storie per ora senza risposta: la scomparsa di Mario Bozzoli, l'imprenditore contitolare con il fratello Adelio della Bozzoli Metalli Srl, avvenuta la sera del 8 ottobre poco dopo l'ultima telefonata alla moglie delle 19.17; e la morte di Giuseppe Ghirardini, l'operaio addetto ai forni che la sera della scomparsa era al lavoro e che aveva visto una fumata anomala, tipica di quando nel forno viene gettato un copro estraneo al materiale di colata. Se Ghirardini ha visto qualcosa ora non lo può più dire: certo è che si è allontanato da Marcheno mentre era atteso dai Carabinieri per un interrogatorio su quanto poteva aver visto la sera del 8 ottobre nella fabbrica. L'entrata in campo del legale della famiglia di Ghirardini ha di fatto aperto nuovi scenari che nei prossimi giorni potrebbero fornire risposte importanti sull'intera vicenda.
