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935 OSPEDALE PIARIO: ALTRI INTERROGATORI
In attesa dell'esito completo delle perizie sui corpi dei cinque pazienti del reparto di Medicina dell' Ospedale Antonio Locatelli di Piario, dopo le morti in circostanze sospette nelle notti in cui era di turno linfermiera, indagata con laccusa di omicidio preterintenzionale, sospettata di avere iniettato Valium e forse un altro potente sedativo, il Midazolam, Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, si è pronunciato, sul suo account Twitter, in merito alla sanità lombarda, rassicurando sulle sorti dell' ospedale seriano, come del resto giaà fatto dai vertici di Ats e Asst durante l' incontro con i sindaci della Valle, Dopo la conferma che nei primi cinque corpi riesumati erano in effetti presenti tracce del calmante, linchiesta procede, con i periti che hanno 90 giorni di tempo per consegnare le relazioni, quindi il termine scade domenica 15 maggio. Saranno eseguite altre dieci autopsie, mentre da lunedì saranno interrogate dal pm Carmen Pugliese dieci colleghe dell' indagata, si tratta di infermiere e operatrici socio sanitarie, operanti nel reparto sotto accusa. Si tratta di un terzo di tutte quelle che lavorano in Medicina, che non risultano indagate, a differenza della loro caposala, del primario e di altri otto medici,tutti accusati di concorso colposo nellomicidio preterintenzionale. In pratica una sorta di mancato controllo in reparto. Quanto allinfermiera , per il momento non è previsto un suo interrogatorio, a meno che lei stessa decida di comparire davanti al magistrato. Contestualmente ai nuovi interrogatori, lindagine proseguirà anche sul fronte degli accertamenti scientifici: i carabinieri di Clusone intendono concludere le ulteriori dieci autopsie che saranno disposte nei prossimi giorni sempre dalla procura entro fine aprile. Liter sarà lo stesso seguito a febbraio: i carabinieri stanno vagliando i nominativi e settimana prossima contatteranno i familiari. Alcuni sono parenti di persone defunte durante o dopo il ricovero in causa e che già avevano sporto denuncia, una volta convocati dai carabinieri. In tutto queste denunce di familiari di possibili vittime sono al momento arrivate a quota 23.
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